martedì 29 agosto 2017
L'iniziativa promossa dalla Comunità di Sant'Egidio, con la Cei e insieme alla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, alla Tavola Valdese, il ministero dell’Interno e degli Esteri
Bimbi siriani a Fiumicino. Scappati, scampati, accolti (Video)
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«I corridoi umanitari dimostrano che è possibile un'alternativa ai viaggi della disperazione nel Mediterraneo e ai trafficanti di uomini»: così Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, ha commentato stamattina a Fiumicino il decimo arrivo attraverso i corridoi umanitari promossi dalla stessa Comunità, insieme alla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, alla Tavola Valdese, con i ministeri dell’Interno e degli Esteri.

Trentacinque profughi siriani dal Libano, dei quali quindici bambini. Sono ormai «novecento i profughi siriani, adulti, anziani e bambini, giunti in Italia dal Libano in un anno e mezzo e felicemente inseriti nelle nostre città».

Ad accogliere all’aeroporto romano "Leonardo da Vinci" i trentacinque profughi, musulmani e cristiani, originari di diverse città siriane (tra cui Aleppo, Damasco e Homs) c’erano i responsabili delle organizzazioni insieme al viceministro degli Esteri Mario Giro e a Donatella Candura, del dipartimento Libertà Civili del ministero dell'Interno. L'Europa deve «favorire l'apertura di vie legali di ingresso e reintrodurre il sistema delle quote non solo per i lavoratori stagionali».

Daniela Pompei, responsabile per i servizi all'immigrazione della Comunità di Sant'Egidio, ha raccontato proprio i tanti profughi arrivati appena qualche mese fa e già ben integrati: «Alcuni lavorano nelle diverse regioni dove sono stati accolti e dove hanno imparato l'italiano, ad esempio in Lombardia», questa «è una grande responsabilità anche per loro».

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