lunedì 9 marzo 2020
All’ospedale militare di Baggio, a Milano, operativo il reparto destinato a ospitare persone risultate positive al coronavirus
Ospedale Militare di Baggio

Ospedale Militare di Baggio - Fotogramma

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Medici e infermieri con le stellette in prima linea, nelle corsie degli ospedali, contro il Coronavirus. La difesa scende in campo mettendo a disposizione nella Caserma Annibaldi di Milano, l’ex ospedale militare collocato nel quartiere Baggio, e al Comando Aeroporto di Linate, un totale di 96 posti letto per i cittadini della regione Lombardia che dovranno sottoporsi al periodo di sorveglianza sanitaria a seguito di un possibile contagio da Covid-19.

“Il centro ospedaliero di Milano ha compiuto un grande sforzo non solo strutturale per cambiare la destinazione d’uso della palazzina che normalmente era adibita ad alloggi – spiega il Brigadier Generale Corrado Durante, Direttore del Centro Ospedaliero Militare -. Ha puntato verso una trasformazione in direzione dell’isolamento e del biocontenimento del personale. Questo ha comportato anche un addestramento e una formazione specifica professionale diretta verso il personale che qui tornerà, in particolare ai capo reparto, ai turnisti medici e infermieri e agli operatori sanitari”.

“Abbiamo applicato quelle che sono le normative nazionali e internazionali sulle norme di biocontenimento creando due aree ben separate tra l’area contaminata e l’area definita pulita – sottolinea il colonnello Piero Salvatori, Infettivologo del Celio - . In questo modo gli operatori sanitari entrano con tutti i dispositivi di protezione individuale in modo da preservare la sicurezza degli operatori e dell’ambente circostante dell’ospedale, creando appunto questo settore ben delimitato rispetto alle altre esigenze del centro ospedaliero di Milano”.

Una seconda struttura inoltre è stata prevista presso il Comando Aeroporto di Linate dell’Aeronautica Militare, dove sono stati allestiti 56 posti letto. Uno staff medico della difesa sarà operativo in ogni struttura per monitorare i possibili casi di contaminazione. A Lodi, nel cuore della “zona rossa” sono già operativi i primi medici: un cardiologo e pneumologo e due anestesisti. In caso di necessità e su istanza delle autorità competenti su tutto il territorio nazionale sono disponibili un totale di circa 2200 stanze e 6600 posti letto.

Al momento le strutture in corso di utilizzo, richieste alla difesa per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, sono quelle del Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito italiano della Cecchignola a Roma, il polo alloggiativo della Scuola di Applicazione militare presso la caserma Riberi di Torino e il Policlinico militare Celio di Roma, che fornisce anche assistenza ospedaliera. Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, ha poi identificato nel Coi, il Comando operativo di vertice interforze, di Centocelle, a Roma, il referente unico per la gestione dell’emergenza sanitaria in sinergia con tutte le forze armate e in coordinamento con il Dipartimento della Protezione civile, i ministeri per gli Affari Esteri e della Salute.

Il Coi è operativo 24 ore su 24, sette giorni su sette, ed è guidato dal generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano. Un centro, quello di Centocelle che coordina e monitora la situazione dei militari italiani in tutti le missioni e operazioni nazionali e internazionali. Il ministero della difesa, inoltre, su indicazione di Lorenzo Guerini, è anche a disposizione nel fornire supporto all’emergenza attraverso una quota del proprio personale medico, qualora ne pervenga specifica richiesta e compatibilmente con le esigenze operative che tale personale è già chiamato a svolgere in ambito difesa, in Italia e nelle missioni all’estero.

Nello specifico, per rispondere alle esigenze dei territori lombardi, è già stato predisposto l’invio di 10 medici e 14 infermieri, per arrivare a un totale di 20 medici e 20 infermieri. L’attuale predisposizione infrastrutturale ha comportato l’applicazione di un dispositivo interforze di accoglimento e di osservazione sanitaria teso a garantire ai cittadini un accurato controllo del loro stato di salute ed una eventuale permanenza in misura di quarantena.

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