lunedì 2 marzo 2020
Il viceministro all'Economia: siamo i primi in Europa. Salvini attacca: è dare aspirina per la polmonite, servono 50 miliardi. Le parti sociali spronano il governo in attesa del vertice di dopodomani
La sede del Mef in via XX Settembre a Roma

La sede del Mef in via XX Settembre a Roma - Ansa

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«Il governo ha annunciato una manovra da 3,6 miliardi che verrà approvata entro questa settimana: siamo il primo paese europeo a farlo». Così il viceministro all'Economia Antonio Misiani, in una pausa dell'incontro del Pd con le parti sociali, ha confermato oggi quanto annunciato domenica dal ministro Roberto Gualtieri. L'annuncio arriva alla vigilia della richiesta al Parlamento dell'autorizzazione a fare più deficit e quindi sforare i vincoli di bilancio. L'obiettivo è approvare entro venerdì un secondo decreto che stanzi risorse per misure come un credito d'imposta per le aziende danneggiate, riduzioni di tasse, sostegno al turismo e alla sanità, cassa integrazione in deroga, esoneri contributivi per i settori più colpiti. Poi, ha detto domenica il premier Giuseppe Conte, arriverà un terzo intervento, più sistematico, per l'intera economia.

Il pressing delle parti sociali: fate presto

È la risposta dei vertici del governo al "fate presto" unanime di aziende e sindacati. E l'anticipo di una richiesta all'Ue di farsi carico di un piano "coordinato" dell'Unione. Con i 900 milioni del primo decreto, dedicato solo alla "zona rossa", le risorse stanziate sono così di oltre 4 miliardi. Cifre giudicate da più parti insufficienti. Prima di entrare all'incontro il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan. I 3,6 miliardi di flessibilità, pari allo 0,2% del Pil, «non bastano», perché «la crescita è drammatica» soprattutto «se non si fanno interventi molto pesanti». Mentre da Foligno il leader ella Lega Matteo Salvini rilancia: «Stanziare 3,6 miliardi per soccorrere l'economia italiana, in ginocchio per il coronavirus, è come dare un'aspirina a chi ha la broncopolmonite. Servono almeno 50 miliardi». Dal mondo del sindacato e delle imprese arriva al governo la spinta ad agire. «Non c'è nulla da aspettare», dice Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, che propone di chiedere in Europa «3mila miliardi per un grande piano infrastrutturale trans europeo». Il segretario della Cgil Maurizio Landini lancia la proposta di un'agenzia nazionale di sviluppo con la partecipazione di Cassa depositi e prestiti. Conte li ascolterà mercoledì, a un tavolo convocato a Palazzo Chigi con tutte le parti sociali. Dal punto di vista politico, invece, il M5s apre un fronte nella maggioranza, accusando il Pd e Gualtieri di «azioni unilaterali». Accuse «incomprensibili», replicano i dem.

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