sabato 1 febbraio 2020
Lunedì è previsto il rientro di 67 italiani da Wuhan. Tutti saranno trasferiti nel Centro olimpico della “città militare” della Cecchignola, a Roma, in osservazione
Il Boeing dell'Aeronautica Italiana che riporterà in patria alcuni italiani che si trovano in Cina

Il Boeing dell'Aeronautica Italiana che riporterà in patria alcuni italiani che si trovano in Cina - (Ansa)

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Restano discrete le condizioni di salute della coppia di cinesi positiva al coronavirus e attualmente ricoverata all’ospedale Spallanzani di Roma. In questo momento, sono ricoverati 13 pazienti provenienti da zone della Cina interessate dall’epidemia e tutti sono stati sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus, tuttora in corso.

Altri 13 pazienti sono stati isolati nell’ospedale e poi dimessi dopo il risultato negativo dei test. Inoltre, le 20 persone che hanno avuto contatto con la coppia cinese, ricoverate tutte per precauzione, continuano a essere sotto osservazione. Secondo i sanitari, sono tutte in buone condizioni generali e la loro salute non desta preoccupazioni.

Intanto, a partire da lunedì sono previsti rimpatri da e per la Cina, con protocolli di controllo negli aeroporti estesi anche ai voli in transito. Misure decise nel corso della riunione del Comitato operativo presieduto dal Commissario straordinario Angelo Borrelli.

Sempre lunedì è previsto il rientro di 67 italiani da Wuhan. Tutti saranno trasferiti nel Centro olimpico della “città militare” della Cecchignola, a Roma. L’arrivo del volo all’aeroporto militare di Pratica di Mare, salvo cambiamenti dell’ultima ora, è previsto per le 8.15. Infine, a partire già da oggi le verifiche scatteranno anche nei porti. I medici potranno salire a bordo delle navi per fare analisi ed esami sia se da bordo verranno segnalati casi sospetti sia agendo autonomamente, su disposizione delle Asl.

Borrelli ha assicurato però che non verranno chiuse le frontiere. Scatterà invece il blocco per i visti dalla Cina. Verranno dati quelli dei consolati ma solo «per motivi familiari o casi di conclamata e acclarata urgenza».

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