venerdì 3 luglio 2020
Nuovo focolaio in Veneto. Sorpresa dai test sierologici in 5 località sciistiche del Trentino: il 23% di chi ha più di 10 anni ha contratto il Covid-19, anche se senza (o con lievi) sintomi
Passanti nel centro di Padova

Passanti nel centro di Padova - Ansa

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Attuali positivi sotto i 15mila e meno morti rispetto a ieri. Per il resto, terzo giorno consecutivo con la freccia sempre in su per i contagi e in giù per quasi tutto il resto. I nuovi casi sono 223 (201 ieri e 187 mercoledì), dei quali 115 in Lombardia, 27 in Emilia Romagna, 16 in Piemonte, 11 nel Lazio, 10 in Campania, 9 in Toscana, 6 in Abruzzo, 5 in Veneto, 4 in Friuli Venezia Giulia, 3 in Liguria e 3 in Puglia, 2 in Umbria e 2 in Basilicata, nelle altre Regioni 1 caso ciascuna, a parte i contagi zero solo nelle Marche, in Molise e nella Provincia autonoma di Bolzano.

I morti sono 15 (ieri 30 e 21 mercoledì, arriviamo a 34.833 dall’inizio della pandemia). I positivi attuali sono 14.884 e sotto i 15mila non andavamo dal 13 marzo (quando furono 14.995, saliti il giorno seguente a 17.750).

Proviamo a vedere, affidandoci ai numeri, come sono cambiate le cose negli ultimi tre mesi. Il 3 aprile si contarono 85.388 positivi: in terapia intensiva quel giorno furono 4.048 (4,74%), i ricoverati nei reparti Covid 28.741 (33,6%) e 52.579 (61,5%) si trovavano in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Un mese dopo, il 3 maggio, si contavano 100.179 positivi: in terapia intensiva quel giorno erano 1.501 (1,4%), i ricoverati nei reparti Covid 17.242 (17,2%) e 81.436 (81,2%) si trovavano in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Un altro mese più tardi, il 3 giugno, si contavano 39.297 positivi: in terapia intensiva quel giorno erano 353 (0,89%), i ricoverati nei reparti Covid 5.742 (14,6%) e 33.202 (84,4%) si trovavano in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Il 3 luglio, oggi, tre mesi dopo, contiamo 14.884 positivi: in terapia intensiva sono 79 (0,5%), i ricoverati nei reparti Covid 956 (6,4%) e 13.849 (93%) si trovano in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Sarebbe a dire che il numero degli attualmente positivi nell’ultimo mese ha leggermente rallentato la velocità della sua discesa, però sono andati percentualmente assai giù i ricoveri (sia nelle terapie intensive che nei reparti Covid), passati dal 15,49% al 6,9% di chi è positivo e quindi più che dimezzandosi.

Due nuovi focolai di Covid-19 sono stati individuati in Trentino e in Veneto. E dalle località sciistiche del Trentino arriva una sorpresa nei test sierologici: ha sviluppato l'immunità il 23% dei residenti con più di 10 anni. Una percentuale che comprende in larga parte asintomatici o pazienti con sintomi lievi.

Nelle località sciistiche trentine il 23% ha l'immunità

Nelle principali località sciistiche del Trentino il Covid-19 ha colpito, anche se in forma lieve o asintomatica, molto più di quanto dicano i dati sui contagi. Lo rivela uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), secondo cui in 5 comuni presi in esame addirittura il 23% della popolazione, quasi uno su 4, risulta positivo ai test sierologici, ossia è venuta a contatto con il virus.

In particolare, lo studio ha rilevato una percentuale di positività del 27,73% a Canazei, del 24,7% a Campitello di Fassa, del 23,61% a Vermiglio, del 20,97% a Borgo Chiese, del 17,81% a Pieve di Bono-Prezzo. Ulteriori indagini in corso - riferisce l'Iss -permetteranno di correlare al meglio questo dato con la situazione epidemiologica locale, e forniranno fondamentali informazioni per lo sviluppo di strategie mirate alla sanità pubblica. L'indagine è particolarmente rilevante dal momento che le zone hanno visto nei mesi di gennaio e febbraio un rilevante afflusso di turisti.

Lo studio ha rilevato la presenza di anticorpi nella popolazione di tutte le età, ad eccezione dei bambini sotto i 10 anni nell'intera area coinvolta, per Comune, per età e per sesso.

Nuovo focolaio in Trentino: 8 positivi

L'Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento (Apss) ha identificato un nuovo focolaio di Covid-19. Risultano positive al tampone otto persone. Il contagio, ha spiegato il direttore del Dipartimento di prevenzione Antonio Ferro, è partito da un cittadino kosovaro rientrato in Trentino lo scorso 14 giugno.

Nuovo focolaio in Veneto, l'allarme di Zaia

Nuovo focolaio di coronavirus anche in Veneto, scatenato da un imprenditore rientrato dalla Bosnia. E così la regione passa da un rischio basso a un rischio elevato (da una r con t pari a 0,43 a una di 1,63). L'ha spiegato presidente del Veneto Luca Zaia, ricostruendo la vicenda che ha determinato 5 nuove positività e 89 isolamenti a Vicenza e a Verona.

All'origine ci sarebbe un viaggio di lavoro compiuto in Bosnia da un imprenditore vicentino. Imprenditore che, tornato positivo, ha organizzato feste private, partecipato a funerali, rifiutato di sottoporsi a un tampone e poi rifiutato un ricovero, continuando (da positivo) a svolgere vita lavorativa e sociale normale e mentendo su colleghi e compagni di viaggio. "Se questo è il sistema di gestire la positività e la sintomatologia, dopo quattro mesi di coronavirus allargo le braccia - ha detto Zaia -. Fosse per me, di fronte a certi comportamenti prevederei la carcerazione". La legge prevede una multa di 1.000 euro in caso di fuga dall'isolamento sanitario. "Ritengo che sia fondamentale il ricovero coatto" ha aggiunto Zaia.

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