giovedì 10 dicembre 2020
Torna a salire il numero dei decessi. L'Italia supera il milione di guariti da coronavirus: con l'aumento odierno di 30.099 il totale dei guariti da inizio pandemia sale infatti a 1.027.994
Troppi morti, governo diviso sul Natale. Vaccini: spunta una nuova app
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Con 887 morti e altri 17mila nuovi contagi in 24 ore, non c’è affatto da star tranquilli sul fronte dell’epidemia da coronavirus in Italia. Niente di sorprendente: i dati delle ultime settimane, che pure hanno evidenziato un graduale, lieve miglioramento della situazione, non bastano ancora per dichiarare superata la seconda ondata. Tutt’altro. Sorprende, piuttosto, che ad appena 24 ore di distanza da una lunga intervista televisiva rilasciata dal ministro della Salute Roberto Speranza, in cui veniva ribadita con forza la determinazione del governo a proseguire sulla linea dura del divieto di spostamenti durante le vacanze di Natale, ieri nei corridoi di Palazzo Chigi non si sia fatto altro che chiacchierare di deroghe. Con una possibile, a più riprese confermata “apertura” del premier Conte (contestata, a sera, proprio da Speranza: «Io resto sulla linea del massimo rigore»). L’ipotesi è momentaneamente congelata dai dati del Bollettino: tante, ancora troppe le vittime, con un balzo di quasi 400 in più nello spazio di un giorno (mercoledì i decessi erano stati meno di 500, ci si era persino illusi di aver oltrepassato il picco e trovarsi sulla discesa della curva). E 16.999 contagi, in aumen- to rispetto ai giorni precedenti anche se a fronte di un ritorno alla normalità sul fronte dei tamponi: oltre 170mila quelli processati, per un rapporto test/ positivi che scende al 9,9%, ma che da lì sembra anche non volersi schiodare. Come dire: le chiusure sono servite, sì, ma fino a un certo punto. Ci sono anche le buone notizie, s’intende: gli effetti della “cura” sul paziente Italia si osservano soprattutto sul numero

dei guariti/ dimessi (30.099 nelle ultime 245 ore, per un totale che ha superato il milione), sugli attuali positivi (-13.988 in un giorno e sotto la soglia complessiva delle 700mila unità, il che non accadeva dal 15 novembre) e sui ricoveri (565 in meno nei reparti ordinari e 29 in meno nelle terapie intensive, anche se in queste ultime gli ingressi in un giorno sono stati ben 251). E poi sta prendendo forma una nuova mappa della circolazione del virus, che ricalca quella disegnata dal governo coi suoi colori: i primi territori a tingersi di rosso, Lombardia e Piemonte, mostrano un situazione in netto miglioramento dal punto di vista dei contagi (la prima con un rapporto test/positivi all’8,6% e la seconda addirittura al 6,7%), mentre chi è stato “giallo” fin dall’inizio come il Veneto sta ora pagando un conto salatissimo alla mancanza di restrizioni (la Regione di Zaia ieri ha registrato il record di 4.197 casi, il doppio della Lombardia, con quello stesso rapporto test/ positivi ormai schizzato a oltre il 20% da giorni). Novità, intanto, arrivano sul fronte del vaccino: ieri sono stati finalmente pubblicati i dati Pfizer, che confermano la sua efficacia al 95%. Intanto il commissario all’Emergen-za Domenico Arcuri ha ribadito i passaggi chiave del piano italiano: 3mila medici e 12mila infermieri impegnati sul campo (molti da assumere, altri da recuperare nelle file di specializzandi e pensionati), milioni di siringhe già disponibili dal mese di dicembre («sono molte le aziende che hanno presentato offerte e si sono dichiarate pronte alla forniture »), prime somministrazioni in contemporanea con il resto dei Paesi Ue, vaccino «gratuito per tutti e non obbligatorio». Fin qui, cose note. Quello che sta prendendo forma è invece – lo ha confermato

lo stesso Arcuri – un’altra app, su cui starebbero lavorando per conto del governo Poste italiane ed Eni. L’obiettivo è ancora poco chiaro: «Si tratta di un sistema complesso nel quale ci saranno molte componenti – spiega il commissario –: un call center, elementi di tracciabilità, di riconoscibilità e la possibilità di alimentare i sistemi informativi delle Regioni e del ministero della Salute nell’implementazione di una sorta di anagrafe dei vaccini, uguale a quella che c’è per tutti i vaccini sommini-strati per la popolazione italiana ». Dunque uno strumento in grado di tracciare chi ottiene l’immunità, proprio come la sfortunata e molto osteggiata appImmuni avrebbe dovuto fare coi contagi: peccato che con quest’ultima le cose non siano andate bene, a cominciare dai problemi con la privacy (in questo caso come saranno bypassati?) per arrivare all’impossibilità dello strumento tecnologico di dialogare con i sistemi operativi delle singole Asl (anche per i vaccinati serviranno notifiche e registrazioni coordinate a più livelli). L’auspicio, anche in questo caso, è quello di non ripetere gli errori del passato.

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