giovedì 12 marzo 2020
Contagiato il deputato questore della Camera: era in aula fino al 25 febbraio. E dopo il dimezzamento di deputati e senatori in aula, il costituzionalista chiede un diritto parlamentare d'emergenza
 Cirielli (Fdi) positivo. Ceccanti (Pd): ora voto parlamentare a distanza
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Il deputato Questore della Camera, Edmondo Cirielli di Fratelli d'Italia, risultato positivo al Covid-19, non ha partecipato ieri alla seduta di Montecitorio. Dai tabulati della votazione, infatti, risultava in missione. L'ultima seduta dell'Aula di Montecitorio a cui il parlamentare del partito di Giorgia Meloni risulta essere stato presente, secondo i tabulati ufficiali delle votazioni, è quella del 24-25 febbraio, quando l'Assemblea ha dato il via libera al primo decreto sull'emergenza coronavirus. Non è possibile, tuttavia, escludere che il deputato sia stato presente nel Palazzo nei giorni successivi, in quanto i tabulati registrano solo la presenza o meno dei parlamentari in Aula. Solidarietà dal partito: «Tutto il nostro movimento si stringe a lui e alla sua famiglia. Forza Edmondo, sei un combattente e supererai con coraggio anche questa!». scrive su Twitter la leader di Fdi Giorgia Meloni.

L'emergenza Coronavirus aveva già spinto Camera e Senato a dimezzare le presenze. Per le sedute di aula e commissioni previste, convocate solo per esaminare i provvedimenti legati all'emergenza contagio, era già stata decisa la presenza solo della metà dei parlamentari, il numero minimo indispensabile per garantire lo svolgimento dei lavori e le relative votazioni: 350 alla Camera e 161 al Senato.

Ora la notizia della positività di Cirielli spinge il deputato del Pd Stefano Ceccanti a chiedere che sia disciplinato il voto a distanza. «Ora che si è ammalato anche un questore della Camera, c'è ancora chi considera un'eresia la creazione di un diritto parlamentare dell'emergenza con voto a distanza, una commissione speciale per i decreti e altre innovazioni? L'ortodossia vera innova», dice Ceccanti.

Cambiamenti radicali, ma a livello europeo, vengono chiesti per l'emergenza Coronavirus anche dal ministro degli Esteri. Per Luigi Di Maio «ora che l'Oms ha dichiarato la pandemia cambierà un po' tutto in Europa. Noi abbiamo bisogno di una serie di provvedimenti europei. Serve sospendere la disciplina degli aiuti di stato alle imprese, perché dobbiamo aiutarle le nostre imprese, le grandi, le piccole, le medie. Serve che la Bce faccia una serie di azioni, oggi è attesa una prima decisione, perché dobbiamo rendere sostenibile il debito pubblico dei paesi europei».





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