venerdì 27 marzo 2020
Dai 19 presuli della regione una donazione che va per metà ai nosocomi della sanità pubblica e per l'altra metà ai tre centri clinici riconducibili a realtà ecclesiali.
L'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti

L'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti

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«I vescovi delle diocesi pugliesi, di fronte all'emergenza sanitaria in corso, hanno deciso di partecipare alla raccolta fondi organizzata in Puglia per rafforzare la terapia intensiva negli Ospedali con un contributo di 15mila euro alla Regione Puglia». Ne dà notizia la Conferenza episcopale regionale tramite don Oronzo Maraffa, incaricato della Commissione Cultura e Comunicazioni sociali dell’episcopato pugliese. Questo contributo collettivo vuole rappresentare «un segno di paterna vicinanza alle strutture sanitarie del territorio regionale che si stanno tanto prodigando per prevenire e curare», soprattutto nelle città dove risiedono diverse persone contagiate dal Covid-19. Oltre a quanto viene donato alla Regione Puglia, i vescovi hanno stanziato un piccolo contributo di 5mila euro anche per ciascuno dei tre ospedali pugliesi che figurano tra gli enti ecclesiastici: l'Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo, l'Azienda ospedaliera "Cardinale Giovanni Panico" a Tricase e l'Ospedale generale regionale "Miulli" ad Acquaviva delle Fonti. Si tratta di un piccolo gesto che, attingengo ai fondi dei vescovi pugliesi, vuole mostrare in una forma anche tangibile, insieme al fondo per gli ospedali pubblici, «la prossimità delle 19 diocesi per queste realtà ecclesiali che testimoniano in prima linea sul fronte della sanità la vicinanza di Cristo, buon samaritano, alle persone che vivono nella sofferenza». Un gesto analogo è stato compiuto dai vescovi della Toscana per attrezzare le ambulanze delle Misericordie.

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