mercoledì 11 marzo 2020
Il premier: dalle istituzioni europee «c'è apertura sulle nostre richieste». Gualtieri: venerdì il decreto sulle misure economiche. Catalfo: norme a tutela di famiglie e imprese
Coronavirus ed economia, Conte: stanziati 25 miliardi di euro
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Il governo alza il tiro nella risposta all’emergenza coronavirus mettendo in campo 25 miliardi da destinare al contenimento dell’epidemia e al sostegno dell’economia. La metà, 12 miliardi mezzo, saranno subito stanziati attraverso un decreto-legge atteso al varo domani con misure per la sanità, i lavoratori, le imprese e le famiglie. Il resto servirà per gli interventi successivi, da graduare anche alla luce di quello che sarà l’impegno europeo.

La variazione del saldo di bilancio, chiesta ieri dal Cdm e autorizzata dalle Camere con un voto bipartisan (332 sì alla Camera, Sgarbi astenuto, 221 al Senato), sarà pari a 1,1 punti di Pil, molto più di quanto il governo aveva chiesto alla Ue pochi giorni fa (0,3%). Si tratta di 20 miliardi di indebitamento netto aggiuntivo che diventano 25 in termini di maggiori stanziamenti di bilancio. A dare il segno di una situazione davvero fuori dall’ordinario, per la prima volta dopo la crisi del 2008, si è deciso di superare il famoso tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil, che nella previsione programmatica passa ora dal 2,2% contenuto nella Nadef a un virtuale 3,3%. Si tratta ancora però di una cifra appesa al corso degli eventi: perché il governo si batte per attivare un "bazooka" europeo che possa mitigare le uscite del bilancio nazionale, ma anche perché se il Pil avrà una «grave contrazione», come ha ventilato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, la percentuale del deficit è destinata a salire anche senza altre spese.

Nella nuova lettera inviata a Bruxelles Gualtieri parla prudenzialmente di uno scostamento di 0,6 punti di Pil (10 miliardi), quelli impegnati per il decreto di domani, con deficit al 2,7%, ma specifica di aver chiesto al Parlamento il via libera per altri 10 miliardi.
«Abbiamo stanziato una somma straordinaria consapevoli delle difficoltà che il Paese sta affrontando in questa emergenza», ha spiegato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo il Consiglio dei ministri. A entrare nel dettaglio è stato Gualtieri alle commissioni Bilancio di Camera e Senato: «È ancora prematuro indicare il livello effettivo di deficit raggiunto», ma la richiesta di scostamento «non mette a repentaglio la sostenibilità della finanza pubblica, il Paese è solido», ha rassicurato.
Da Bruxelles il commissario all’Economia Paolo Gentiloni dà una sorta di via libera preventivo alla nuova richiesta: «Non è il momento di guardare ai decimali ma ai posti di lavoro, al sistema sanitario, alle imprese, al futuro dell’economia. Il messaggio di fondo della Ue è di fare tutto il necessario», ha osservato con richiamo al celebre messaggio di Mario Draghi ai tempi della crisi del debito.

Il decreto in arrivo poggia su quattro assi portanti, ha spiegato Gualtieri. Le risorse per fronteggiate l’emergenza sanitaria con un reclutamento di medici e infermieri e il rafforzamento dei reparti di terapia intensiva. Il secondo asse «ha come obiettivo che nessuno perda il lavoro a causa del coronavirus». Ci saranno risorse per la cassa integrazione in deroga e il fondo di integrazione salariale destinate anche a precari, autonomi e stagionali. Per le famiglie in difficoltà per le scuole chiuse due strumenti alternativi: il voucher baby-sitter o il congedo parentale straordinario. Per assicurare più liquidità alle imprese verrà potenziato il Fondo di garanzia per le Pmi e resa più semplice la sospensione dei mutui per la prima casa e dei prestiti alle aziende. Il quarto punto riguarderà il fisco: si punta alla sospensione dei versamenti tributari e contributivi delle imprese «anche in previsione di un futuro parziale ristoro».

Grave incertezza sulle prospettive dell’economia. Per Gualtieri «è ragionevole ritenere che la caduta del Pil durerà almeno un paio di mesi», ma è illusorio attendersi un rimbalzo repentino a V: anche se in Italia le cose si mettessero al meglio, la diffusione del virus peserà sulla crescita globale. In tal caso «la caduta dell’economia non sarebbe subito recuperata e ne conseguirebbe una rilevante contrazione del Pil» 2020. «Dobbiamo prepararci agli scenari più sfavorevoli ma lavorando affinchè si realizzino quelli più favorevoli», avverte Gualtieri. E non è esattamente un messaggio ottimistico.

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