martedì 25 febbraio 2020
La lite (rientrata) al tavolo di confronto. Ordinanza per coordinare gli interventi regionali su 3 livelli di condotta. Il governo: situazione non drammatica, no a chiusura scuole e rinvio referendum
Il premier Conte in conferenza stampa dopo l'incontro con i governatori

Il premier Conte in conferenza stampa dopo l'incontro con i governatori - Ansa/Fabio Frustaci

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Un'ordinanza per coordinare gli interventi in tutte le regioni, soprattutto in quelle esterne al focolaio di Coronavirus. Insomma, la parola d'ordine resta unità e collaborazione, per uscire a testa alta dalla crisi. Dopo il tentativo dei governatori regionali di andare in ordine sparso, soprattutto sul fronte della chiusura delle scuole e degli uffici a contatto con il pubblico, il premier Giuseppe Conte cerca di mettere ordine e di riappianare i rapporti con i presidenti di Regione (Lombardia in testa), con cui ieri c'era stato qualche momento di frizione sulla gestione sanitaria dell'emergenza da Covid-19. «Il pieno coordinamento è il metodo più efficace per prevenire la diffusione del contagio. Stiamo lavorando molto positivamente», ha assicurato il presidente del Consiglio al termine della riunione con i presidenti delle Regioni. Entro oggi così , ha aggiunto, sarà varata «una ordinanza per uniformare i comportamenti nelle regioni non direttamente coinvolte».

Sono «tre le linee di condotta» del governo in rapporto all'emergenza Coronavirus, secondo quanto chiarito nell'ordinanza allo studio dell'esecutivo che verrà emanata nel pomeriggio. Un primo livello riguarda le aree epicentro della epidemia, quelle dei cosiddetti cluster, ovvero il Comune di Vo' Euganeo e i dieci Comuni del Lodigiano interessati dai casi. Il secondo livello si estende con una serie di misure alle aree circostanti, direttamente e indirettamente interessate. Nel terzo livello entrano tutte le Regioni rimanenti, nelle quali, esplicita il premier «non c'è motivo di adottare misure severe restrittive ma vanno adottate misure di cautela». In più nell'ordinanza saranno contenute anche specifiche raccomandazioni per le aziende che producono materiale sanitario e protettivo come le mascherine, che «dovranno privilegiare i fabbisogni italiani per l'emergenza nazionale».

Poi il messaggio ai cittadini e alle forze politiche. «Avevamo annunciato in sede di verifica una cura da cavallo, una terapia d'urto per l'economia - ha sottolineato ancora Conte - stiamo varando misure per il rilancio del sistema economico, l'emergenza coronavirus ci dà maggiore determinazione. Chiameremo a raccolta tutte le forze del Paese, dimostreremo agli occhi del mondo che da un'emergenza l'Italia può uscire a testa alta». Anche perché «l'Italia è un Paese sicuro, in cui si può viaggiare e fare turismo, ci sono solo aree limitatissime con restrizioni; forse è un Paese più sicuro di tanti altri».

Tensione tra Conte e il governatore Fontana

Non accenna a placarsi, inoltre, lo scontro politico dopo le dichiarazioni del premier Conte sulla gestione dell'emergenza nell'ospedale di Codogno (che secondo Conte non avrebbe rispettato i protocolli e dunque accelerato il contagio). «Non è il momento di polemiche e allarmismi», ha detto Conte che invita tutti a collaborare per superare la crisi. Queste le parole con cui il presidente del Consiglio ha cercato di stemperare gli animi, ma che non sono bastate a chiudere il capitolo polemico. Se l'è legata al dito soprattutto il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che le bolla come «dichiarazioni infondate» e definisce «strategia della disperazione» l'operato di Conte. Fontana, durante la videoconferenza con il premier ha anche abbandonato il tavolo di confronto per poi rientrare poco dopo, per le critiche fatte da Conte alla gestione del caso nell'ospedale di Codogno. Anche l'assessore al Welfare Giulio Gallera questa mattina non ha lesinato repliche al premier i cui attacchi sono stati definiti «ingnobili». Da tutto l'arco parlamentare (Salvini escluso) tuttavia sono arrivati inviti alla coesione e a mettere da parte le polemiche per superare insieme l'emergenza. Ma nel punto stampa del pomeriggio è lo stesso governatore della Lombardia a confermare che la pace è fatta: «Con il presidente Conte si è sicuramente raggiunto un chiarimento anche perché abbiamo concordato un provvedimento richiesto».


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