venerdì 2 ottobre 2020
L'obiettivo del governatore Zaia è evitare che intere classi vadano in isolamento fiduciario svuotando gli istituti. Nel Lazio obbligatorie le mascherine all'aperto ma non i vaccini antinfluenzali
Stabili i nuovi contagi (2.499). Mascherine all'aperto in Basilicata e Lazio

Ansa

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In Italia nelle ultime 24 ore, si sono registrati 2.499 nuovi casi, contro i 2.548 di ieri. Lo comunica il ministero della Salute nel consueto bollettino sull'emergenza Covid-19. È ancora record di tamponi: quelli effettuati sono stati 120.301, circa duemila in più. Il totale dei contagiati dall'inizio dell'emergenza sale a 319.908. Stabile rispetto a ieri l'incremento del numero delle vittime: 23 in un giorno, per un totale di 35.941. Le regioni con più contagi sono Campania (392), Lombardia (307) e Lazio (264): nessuna registra zero casi, la migliore è il Molise con 4 nuovi contagi. Il numero delle persone attualmente positive sale di altre 1.350 unità (ieri +1.384), e il totale arriva a 53.997. Prosegue la crescita dei ricoveri, anche se leggermente meno di ieri: quelli in regime ordinario sono aumentati di 45 unità (ieri 50), per un totale di 3.142, le persone in isolamento domiciliare sono 50.561, 1.302 più di ieri.

Ci sono novità in Veneto sulla scuola. Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha annunciato una nuova ordinanza con cui vuole fare i test rapidi antigenici in aula in caso di alunno positivo. "Vorremmo entrare in classe" spiega, "con misure di prevenzione connesse all'attività scolastica in presenza". L’ordinanza riguarda "la gestione dei contatti e i casi confermati". I genitori "non dovranno più sobbarcarsi il trasporto dei figli per i tamponi", ha detto Zaia nel corso di un punto stampa alla sede della Protezione civile di Marghera (Venezia). Così facendo, le scuole non si svuoteranno: “La classe non andrà più in isolamento fiduciario. A tampone negativo si sta in classe”, ha precisato.

Si è infatti “sbloccata la partita dei test rapidi su nostra pressione e richiesta”, ricordando che è stata la sua regione la prima a chiederli. Secondo il presidente, inoltre, la gara per i test rapidi è chiusa anche per le altre regioni italiane. Si tratta di una macchinetta in grado di fornire una risposta sulla positività in dieci minuti.

Il Cts esclude nuovo lockdown

Sulla scuola e sul possibile peso della riapertura sulla curva epidemiologica, è intervenuto anche Franco Locatelli, presidente del
Consiglio superiore di sanità e membro del Comitato tecnico-scientifico. Locatelli ha sottolineato il rigore seguito dagli istituti. “Credo che la scuola non stia ancora impattando sul numero di contagi. È passato poco tempo dall'apertura e comunque ci sono misure stringenti e percorsi attenti per garantire la sicurezza sia di chi ci lavora sia di chi ci va”.

Il presidente del Css ha anche rassicurato che “il lockdown non lo rivivremo”. Locatelli ha poi voluto commentare la crescita di ieri dei contagi. Sui numeri dell’epidemia ha precisato che questi “ci devono allertare e non allarmare” perché “ora il Paese è preparato, ci sono terapie per rallentare la malattia e presto arriveranno vaccini e medicinali efficaci”, ha detto

Report Iss: "3.266 focolai attivi". Indice Rt a 1,01

Il virus oggi circola in tutto il Paese e si conferma un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la nona settimana consecutiva con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni di 34,2 per 100mila abitanti. È quanto evidenzia il consueto monitoraggio settimanale del ministero della Salute e Istituto superiore di sanità. Nel periodo 10-23 settembre 2020, l'indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,01. Sono 12 le Regioni con un Rt maggiore di 1 questa settimana. il report afferma tuttavia che bisogna "interpretare con cautela l'indice di trasmissione nazionale in questo particolare momento dell'epidemia. Infatti, l'Rt calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l'indicatore più affidabile a livello regionale, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale". Sono inoltre stati riportati complessivamente 3.266 focolai attivi, di cui 909 nuovi, entrambi in aumento per la nona settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 2.868 focolai attivi di cui 832 nuovi). Questa settimana sono stati segnalati anche 14 focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico, anche se attualmente non è sempre confermata. Nelle prossime settimane si potrà meglio valutare l'impatto dei contagi nelle scuole.

Mascherine obbligatorie all'aperto nel Lazio

Da sabato 3 ottobre scatta l'obbligo delle mascherine all'aperto in tutto il Lazio; l'ordinanza è firmata dalla Regione.

"La decisione assunta oggi prevede l'obbligo dell'uso delle mascherine anche all'aperto. Sono esclusi dal provvedimento i bambini sotto i sei anni e chi ha patologie, oltre a chi svolge attività motoria o di esercizio fisio-sportivo" ha detto l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, nel corso della conferenza stampa col presidente della Regione, Zingaretti, sulle nuove misure legislative in tema di coronavirus.

A Bologna da oggi e fino alla mezzanotte di domenica è obbligatorio usare la mascherina all'aperto in tutto il centro storico. Ad annunciarlo il sindaco della città, Virginio Merola. Chi non rispetta l'ordinanza rischia una multa da 400 a mille euro. Nella zona c'è stato un focolaio, partito da una festa tra universitari Erasmus, in cui sono risultati contagiati circa 60 studenti.

​Obbligo di mascherina anche in Basilicata

Anche in Basilicata diventa obbligatorio indossare la mascherina anche all'aperto. Lo prevede un'ordinanza firmata oggi dal presidente della Giunta regionale, Vito Bardi. L'uso della mascherina "è obbligatorio - è spiegato in un comunicato diffuso dall'ufficio stampa - anche nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, e negli spazi di pertinenza dei luoghi e dei locali aperti al pubblico. Ne sono esclusi i bambini al di sotto dei sei anni, le persone con forme di disabilità non compatibili con le mascherine e chi pratica attività motoria e sportiva". Sulle mascherine all'aperto si è espresso da Bruxelles anche il premier Giuseppe Conte, il quale ha detto che il governo tornerà a confrontarsi con le Regioni per valutare se estendere l'obbligo a tutta l'Italia. "Al momento - però - non abbiamo deliberato nessua misura in questa direzione", ha affermato Conte.

No al vaccino obbligatorio contro l'influenza

È stata annullata l’ordinanza con la quale, il 17 aprile scorso, Zingaretti ha imposto nel Lazio l’obbligo di sottoporsi al vaccino antinfluenzale stagionale agli over 65, nonché a tutto il personale sanitario e sociosanitario operante in ambito regionale e raccomandandola poi per i bambini tra i sei mesi e i sei anni. Nel primo caso, la pena prevedeva il divieto di frequentare luoghi affollati quali centri sociali e case di riposo mentre nel secondo il divieto di accesso ai rispettivi luoghi di lavoro. A decidere l’annullamento è stato il Tar del Lazio con una sentenza con cui è stato accolto il ricorso proposto dall’Associazione Codici Nazionale e del Lazio.

“La normativa emergenziale COVID non ammette simili interventi regionali in materia di vaccinazioni obbligatorie - ha scritto il Tar - le disposizioni in materia di igiene e sanità nonché di protezione civile non recano previsioni che possano autorizzare le regioni ad adottare questo tipo di ordinanze allorché il fenomeno assuma, come nella specie, un rilievo di carattere nazionale”.

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