sabato 26 dicembre 2020
Le prime 9.750 dosi sono arrivate dal Belgio il giorno di Natale, con il Paese in lockdown. Chi saranno i primi sanitari a essere vaccinati. Ungheria e Slovacchia "strappano"
L'arrivo del camioncino con i vaccini allo Spallanzani di Roma

L'arrivo del camioncino con i vaccini allo Spallanzani di Roma - Ansa

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Ha raggiunto stamani l'ospedale romano Spallanzani il furgone munito di cella frigorifero che ha portato ieri dal Belgio le prime 9.750 dosi del vaccino anti Covid della Pfizer-Biontech destinate all'Italia. Le dosi destinate a Roma resteranno qui; circa 250 militari trasporteranno via terra quelle per le destinazioni entro i 300 chilometri e via aerea da Pratica di Mare le restanti. Questa domenica, 27 dicembre, sarà il Vax day, l'inizio delle vaccinazioni in tutta l'Europa unita.

Ma due Paesi "strappano": l'Ungheria ha deciso di anticipare di un giorno vaccinando gli operatori sanitari, nonostante che solo ieri il governo avesse confermato la data del 27, e la Slovacchia ha fatto altrettando, annunciando l'avvio delle operazioni nell'ospedale di Nitra a partire dalla serata di Santo Stefano. Anche la Germania ha scelto di inoculare la prima dose oggi a una donna di 101 anni, Edith Kwoizalla, ospite di un centro per anziani di Halberstadt, in Sassonia-Anhalt.

Il furgone diretto a Roma ha viaggiato scortato dalla frontiera del Brennero alla Capitale, preso in consegna da pattuglie della Polstrada e dei carabinieri. Il vaccino è dunque arrivato in Italia nel giorno di Natale e con il Paese in lockdown, con le strade deserte.

"Avevamo detto che prima della fine dell'anno avremmo iniziato le vaccinazioni e così sarà - dice il ministro degli Esteri Luigi di Maio - Ci riprenderemo le nostre libertà e torneremo ad abbracciarci". La macchina organizzativa è pronta. "Abbiamo effettuato un sopralluogo nella zona di stoccaggio - conferma l'assessore alla Salute della Regione Lazio Alessio D'Amato - e tutto funziona perfettamente".

Domani sarà una giornata simbolica che vedrà le donne protagoniste: la prima ad essere vaccinata a Roma sarà l'infermiera Claudia Alivernini, 29enne che lavora proprio allo Spallanzani; in Lombardia toccherà invece a due lavoratrici del Niguarda di Milano - l'operatrice socio-sanitaria Adele Gelfo e l'addetta alle pulizie Grazia Presta - e a Annalisa Malara, l'anestesista che ha scoperto il paziente uno, Mattia, all'ospedale di Codogno. Anche a Napoli il primo vaccinato sarà una donna, Filomena Ricciardi, medico del pronto soccorso del Cardarelli.

In attesa che partano le prime somministrazioni è già partito il dibattito politico attorno al vaccino. Dal sindaco di Milano Giuseppe Sala arriva l'invito ai politici a dare l'esempio. "Chi oggi abbia responsabilità politica - sottolinea - deve sentirsi la responsabilità di dire, senza se e senza ma, che si vaccinerà". E se per Matteo Salvini "è importante spiegare, accompagnare, educare ma mai obbligare" più ambiguo è Beppe Grillo. "Sto aspettando i vaccini - dice il fondatore del M5s, riferendosi agli altri vaccini, tra cui cinese e russo, già in uso in Paesi extraeuropei - li sto aspettando tutti, li vorrò fare tutti insieme in un'unica siringata". Dopo il Vaccine day, le successive dosi arriveranno direttamente dalla fabbrica della Pfizer nei 300 luoghi di somministrazione indicati dal Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri e a quel punto partirà davvero la campagna vaccinale vera e propria per operatori sanitari e personale e ospiti delle Rsa. Con un occhio costante all'andamento dei numeri dell'epidemia poiché una risalita della curva rallenterebbe le vaccinazioni.

Conte: messaggio di fiducia per Italia ed Europa

Su Facebook il premier Conte ha voluto commentare l'arrivo del vaccino in Italia: "Le prime dosi del vaccino anti-covid sono arrivate a Roma, allo Spallanzani. È un messaggio di fiducia che si irradia in Italia e in Europa. Grazie al ministro Speranza, alla struttura commissariale di Arcuri, alle forze armate e a tutti gli operatori sanitari che ci consentiranno di realizzare una campagna di vaccinazioni senza precedenti".

Il bollettino di Natale: 19mila contagi, 459 vittime

E i dati di ieri, giorno di Natale, non sono del tutto rassicuranti: oltre 19mila casi, altre 459 vittime in 24 ore e soprattutto un rapporto tra positivi individuati e tamponi effettuati che torna a salire al 12,5%, Ben tre punti in più di giovedì.

Gli italiani sembrano comunque rispettare le restrizioni introdotte con il decreto del 18 dicembre che ha trasformato tutta Italia in zona rossa per le festività. Non proprio tutti: una maxi rissa in pieno centro ad Ercolano ha visto protagonisti decine di giovani che si sono rincorsi e picchiati fino all'arrivo delle forze di polizia. Ma che si tratti di un'eccezione lo confermano i dati del Viminale relativi alla Vigilia: su quasi 82mila persone controllate, solo l'1% (826) è stato sanzionato.

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