giovedì 12 novembre 2020
Torna a salire la curva dell'epidemia in Italia, dopo il rallentamento di ieri. Di Maio propone zone rosse là dove gli ospedali sono in crisi
Terapia intensiva al Sant'Orsola di Bologna

Terapia intensiva al Sant'Orsola di Bologna - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Torna a salire la curva dell'epidemia in Italia, dopo il rallentamento di ieri. Sono 37.978 i nuovi casi di contagio nelle ultime 24 ore, mentre i morti sono 636, in crescita di 13 unità rispetto a ieri. I tamponi effettuati riultano 234.672. La percentuale positivi/tamponi sale così dal 14,6% al 16,1%.

Rallentano invece i ricoveri: le terapie intensive salgono di 89 unità (ieri di 110), e sono ora 3.170, mentre i ricoveri ordinari sono 429 in più (ieri 811), per un totale di 29.873.

La regione con più casi si conferma la Lombardia (+9.291), seguita da Piemonte (+4.787), Campania (4.065), Veneto (3.564) e Lazio (2.686). Il totale dei contagi dall'inizio dell'epidemia sale così a 1 milione 66.401.

Impennata del numero dei guariti, 15.645 (ieri 9.090), che salgono a 387.758 in tutto. Il numero degli attualmente positivi incrementa di 21.696 unità (ieri 23.248): i malati attivi sono ora 635.054. Di questi, sono in isolamento domiciliare 602.011 pazienti.

«Zone rosse dove gli ospedali sono fuori controllo». "Il ministro Speranza ha la mia fiducia" ma "se ci sono file di 30 ore fuori dagli ospedali si devono dichiarare le zone rosse. Non so se regionali o provinciali ma decidiamo. Non è uno scherzo. Abbiamo 600 mila positivi e le curve peggiorano e nonostante tutto vedo ancora i negazionisti". Lo afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante una diretta Fb in cui aggiunge: servono "zone rosse dove ci sono situazioni negli ospedali fuori controllo, e poi esercito e protezione ma anche collaborazione istituzionale" .

Sono 188 i medici italiani morti a causa del Covid. Le ultime due vittime sono due medici di famiglia: Domenico Pacilio, di Napoli e Giorgio Drago, storico medico, per 40 anni, del quartiere Cristo di Alessandria: dopo la pensione, stava continuando la sua attività come libero professionista. Proprio durante una visita domiciliare a uno dei suoi pazienti avrebbe contratto il virus.

Primo paziene all'ospedale militare da campo a Perugia. È arrivato in ambulanza intorno alle ore 16 il primo paziente Covid presso l'ospedale da campo dell'Esercito allestito a ridosso del Santa Maria della Misericordia di Perugia. L'uomo, in barella, prima di varcare l'ingresso della struttura ha salutato i giornalisti presenti, per poi alzare il dito pollice per dire "è tutto ok". Preso in carico dal personale medico militare è stato ricoverato in uno dei 34 posti letto disponibili.



© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: