martedì 5 ottobre 2010
Durissima reazione dell'Anm alle frasi del capo del governo contro i giudici politicizzati. In arrivo risoluzione del Csm. Ma il Pdl replica: «Sovversiva lo è certa magistratura». E i finiani: «Berlusconi cerca pretesti per rompere».
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«Ci eravamo imposti di non replicare a questo stillicidio. È difficile trovare termini per esprimere il nostro rimpianto e disappunto. Non si può mettere in modo così violento in discussione un organo dello Stato, non è più solo un problema dei magistrati, ma di tutte le istituzioni». Luca Palamara, presidente dell’associazione magistrati replica con parole di fuoco al doppio affondo del presidente del Consiglio che, dopo il video "rubato" sull’«associazione a delinquere», ha proposto, domenica, alla festa del Pdl, una commissione parlamentare di inchiesta contro «certa magistratura».«Si vuole una magistratura docile che non disturbi il manovratore. Mettere in maniera così violenta in discussione una funzione dello Stato rischia di sovvertire gli equilibri, dimenticando il ruolo fondamentale che la la funzione giudiziaria ha in uno stato democratico». Palamara rivendica, infine, che «il 10 per cento dei magistrati viene sottoposto a procedimento disciplinare e il 3 per cento subisce sanzioni disciplinari».Evoca la favola del lupo e dell’agnello il portavoce del Pdl Daniele Capezzone: «A sovvertire è la magistratura politicizzata», dice. Tace, per ora, il Quirinale, ma trapela tutta l’amarezza per i numerosi appelli inascoltati ad abbassare i toni, rinviando ad occasioni istituzionali ulteriori interventi. Berlusconi, nei colloqui privati, ha spiegato che la sua invettiva prende di mira alcuni magistrati politicizzati, e nel suo mirino finisce più di tutti Fabio De Pasquale, il pm del processo Mills definito «famigerato» dal premier, con evidente riferimento alla vicenda del suicidio di Gabriele Cagliari, per la quale il magistrato fu chiamato a rispondere, essendone alla fine completamente scagionato. Per De Pasquale arriva la solidarietà di tanti colleghi. Ma il Csm medita anche una reazione ufficiale, si parla di una versione più blanda (una risoluzione e non l’apertura di una pratica a tutela) nel tentativo di ottenere la convergenza anche dei membri laici riferibili al centrodestra.E la giustizia manda già all’aria la fragile tregua nella maggioranza. Contraria alla commissione d’inchiesta Fli. «Per noi i giudici non sono pazzi comunisti e neanche dei deviati mentali. Se Berlusconi cerca un pretesto – avverte Italo Bocchino – ha trovato quello giusto». E Futuro e Libertà ribadisce il no a «una riforma della giustizia punitiva per la magistratura, che proceda per commissioni d’inchiesta».Va all’attacco tutta l’opposizione. «Il Pd farà argine agli attacchi di Berlusconi alla magistratura», promette il responsabile giustizia Andrea Orlando. Per il capogruppo alla Camera Dario Franceschini «la commissione è una sua ossessione. Sono 16 anni che lui mette in cima a qualsiasi agenda politica, indipendentemente dalla situazione in cui si trova il Paese, il suo problema giudiziario». E il leader dell’IdV Antonio Di Pietro tuona: «A Berlusconi interessa solo portare avanti le sue battaglie contro i magistrati e fare leggi per non farsi processare». «Il premier affossa ogni dialogo, così salta anche il lodo», sembra tirarsi fuori anche Pier Ferdinando Casini, per l’Udc.
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