venerdì 16 novembre 2018
Dopo lo scontro Salvini-Di Maio, oggi il «no» ai termovalizzatori viene ribadito dai ministri Lezzi, Costa e Toninelli. Fico: schiaffo alla Campania. Ma il titolare del Viminale insiste: li faremo
Un rogo di immondizia nella "Terra dei fuochi"

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Nella polemica tra Lega e M5s sugli inceneritori interviene il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. «Lunedì saremo nella Terra dei fuochi, affronteremo il problema in modo organico e ne avrete di nuove». Così il premier ha risposto alle domande dei cronisti davanti a Palazzo Chigi in riferimento al Consiglio dei ministri che si terrà in Campania. Ma ancora oggi, dopo le scaramucce verbali tra i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, favorevole agli impianti di termovalorizzazione, sono proseguite le polemiche sui due fronti.

I ministri M5s e Fico ribadiscono il "no"

Tra i pentastellati hanno ribadito il loro «no» i ministri per il Mezzogiorno Barbara Lezzi e quello per l'ambiente Sergio Costa. A dar loro manforte è arrivato il presidente della Camera Roberto Fico. «È uno schiaffo forte a questa città e a questa Regione arrivare qui e dire che ci vuole un termovalorizzatore a provincia dopo le lotte che sono state fatte e dopo l'avanzamento delle nuove tecnologie», ha detto dalla sua Napoli. Costa ha definito gli inceneritori «cattedrali del fuoco» e ha ribadito che «quando il rifiuto viene bruciato, lo stato ha fallito». Lezzi ha dato un alt perentorio: «Non c'è nessun margine di trattativa». Mentre il collega delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, pur ribadendo la contrarietà, tiene aperta una finestra di dialogo con l'alleato. Il modello indicato da M5s è quello di Treviso, dove - ricorda il vicecapogruppo alla Camera e componente della commissione Ambiente Alberto Zolezzi - non c'è inceneritore e nel Veneto la raccolta differenziata è al 65%, non lontano dal 52% raggiunto in Campania. Di nuovi inceneritori, ribadisce M5s, non c'è traccia nel contratto. Anzi, si parla di chiuderli. Ma Matteo Salvini tiene il punto: «Li faremo». E replica a muso duro: «Non c'è nel contratto? Vallo a spiegare ai bambini che si respirano la m...». E di nuovo la replica di Di Maio: così si creano «tensioni» nel governo.

Salvini tiene il punto. «Contratto? A Napoli preoccupati per salute»

Salvini, che ha avuto giovedì un duro scontro con Di Maio, nella stessa giornata è stato a Napoli. «Tutti sono molto preoccupati per la salute», ribadisce oggi. Nel corso della giornata partenopea - al temine della quale i due ministri sono andati a cena insieme a Roma, parlando anche della questione rifiuti - il ministro dell'Interno, tra i vari impegni, ha incontrato i parroci della zona Est della città: 28 sacerdoti che hanno rivolto a lui e al sindaco De Magistris una lettera appello, in cui lamentavano lo stato di degrado di quella zona di periferia. Salvini ha avuto anche un colloquio di mezz'ora con il medico Antonio Marfella e con don Maurizio Patriciello. Sugli inceneritori il parroco di Caivano, ed editorialista di "Avvenire, si dice critico: «Abbiamo bisogno piuttosto di siti per smaltire i rifiuti speciali».

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