giovedì 16 aprile 2020
Brusaferro, Iss: "Stimiamo il 90% degli italiani non essere venuto a contatto col virus"
Tampone in strada a Caravaggio

Tampone in strada a Caravaggio - Ansa

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Ottimismo assai moderato, strada ancora assai lunga e ancora molti morti. Mentre il governatore veneto vorrebbe riaprire tutto il 4 maggio e il presidente della Lombardia più o meno lo stesso, magari con maggiore gradualità. Le cifre, anche oggi, per quanto "il trend ormai sia in discesa" - come dice il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro - restano sostanzialmente quelle e la stessa discesa molto lenta. Tanto più che "stimiamo il 90% degli italiani non essere venuto a contatto col virus" e, per intenderci - sottolinea Brusaferro - "avere l'immunità di gregge significa che il 60/70% della popolazione sia immunizzata o sia stata a contatto col virus".

L’aggiornamento quotidiano dei numeri (insieme a quelli dei giorni precedenti) sulla situazione del nostro Paese, fornito da Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione Civile, racconta oggi che i nuovi contagi rispetto a ieri - al netto dei guariti e dei morti - sono 1.189 (domenica 1.984, lunedì 1.363, martedì 675 e ieri 1.127), il numero “al lordo” è 3.786. Mentre i tamponi effettuati sono 61mila (ieri 43.715), quindi resta molto bassa la percentuale di risultati positivi sui tamponi effettuati, 6,2%. Il totale degli attuali positivi accertati in Italia arriva a 106.607 (domenica 102.253, lunedì 103.616, martedì 104.291 e ieri 105.418).

Il numero dei decessi continua a restare alto, 525 (domenica 431, lunedì 566, martedì 602 e ieri 578).

I ricoveri nelle terapie intensive scendono, ancora, a 2.936 (domenica 3.343, lunedì 3.260, martedì 3.186 e ieri 3.079), tredicesimo giorno consecutivo di calo e numero più basso dal 21 marzo. Mentre si trova in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi il 72% degli attuali contagiati (ieri 71%). Sempre rispetto a ieri, i guariti sono 2.072 (sabato 2.079, domenica 1.677, lunedì 1.224, martedì 1.695 e ieri 962).

Il governatore del Veneto accelera: ”Se ci sono i presupposti di natura sanitaria dal mondo scientifico, dal 4 maggio o anche prima si può aprire con tutto”, per Luca Zaia. Quindi da quel giorno “dobbiamo essere tutti pronti con dispositivi, regole, ovviamente negoziati con il mondo delle parti sociali e quello dei datori di lavoro. Mi risulta che questo lavoro si stia facendo a livello nazionale con questa prospettiva”.

In Veneto i nuovi contagi rispetto a ieri sono 106, i decessi 22, i ricoveri nelle terapie intensive 28 in meno.

Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, stamane fa sapere di pensare a “scaglionare il lavoro magari su sette giorni anziché su cinque, con orari d’inizio diversi per evitare l'utilizzo eccessivo dei mezzi pubblici in certe fasce”, poi va avanti: "Lo dico senza valenza scientifica, mi auguro che il caldo renderà il virus meno aggressivo. E che il 4 maggio si possa ricominciare una ripresa graduale”.

Poco fa Fabrizio Sala, vicepresidente della Lombardia, dice che “la nostra Regione è noto abbia avuto uno tsunami dal coronavirus”, così “dobbiamo lentamente, nel modo più corretto, riprendere la vita che avevamo prima”. Ieri in Regione la mobilità è stata del 42% rispetto a un giorno normale, “quindi sta salendo - aggiunge -. Pensiamo sia dovuto soprattutto alle maggiori attività produttive messe in moto, ma ricordiamo l’appello al distanziamento e restare in casa se possiamo farlo”.

In Lombardia, rispetto a ieri, i nuovi casi sono 941. I ricoverati nelle terapie intensive 42 in meno. I decessi sono 231 unità (complessivamente 11.608 dall’inizio della pandemia). “Siamo ancora in piena fase uno”, il commento del vicepresidente Sala.

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