giovedì 13 novembre 2014
Scelti come vice Cartabia e Lattanzi. Il mandato scadrà nel 2017, dopo parecchi di breve durata. Il neoeletto ha ricevuto 8 voti su 14. E ha subito chiesto al Parlamento l’elezione del giudice mancante.
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Napoletano, classe 1937, Antonio Criscuolo proviene dalle fila della Cassazione ed è giudice costituzionale dal 28 ottobre 2008. Nella sua carriera, il magistrato ha esercitato dapprima nella provincia di Napoli come giudice del lavoro e civile. Dal 1975 all’81 è stato è stato giudice istruttore penale nel tribunale del capoluogo. Nel 1981 fu destinato alla I sezione civile. Nell’87 fu trasferito alla corte d’appello di Napoli. Nel luglio 1990 fu eletto al Csm. Rientrato in ruolo, fu nominato consigliere di Cassazione e destinato alla I sezione civile. Nel giugno 2005 assunse le funzioni di presidente di sezione. In tali funzioni è stato per circa otto mesi presidente titolare della VI sezione penale e dal gennaio 2007 della I sezione civile. Eletto più volte al comitato direttivo centrale dell’Anm, è stato presidente dell’associazione per tre anni e mezzo, dall’84 all’88. Ha pubblicato numerosi volumi a carattere scientifico ed è stato estensore di importanti sentenze in materia di diritto di famiglia, diritto societario e fallimentare e diritto comunitario.È Alessandro Criscuolo il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Alla votazione , avvenuta ieri mattina, il magistrato ha ottenuto 8 voti su 14 (il quindicesimo componente è ancora mancante per le difficoltà che il Parlamento sta avendo ad eleggerlo). Il neopresidente ha scelto come vice Marta Cartabia e Giorgio Lattanzi. Criscuolo rimarrà in carica fino al novembre del 2017.  È stato questo uno degli elementi chiave per la sua elezione. Non era, infatti, il più anziano fra i giudici della Consulta, caratteristica che di recente è stata di solito preferita. Da più tempo, infatti, facevano parte della Corte Paolo Maria Napolitano e Giuseppe Frigo, in carica rispettivamente dal 2006 e dal 2008. Soprattutto con il primo, visti i nove anni di durata dell’incarico, si rischiava una presidenza breve, come avvenuto, appunto, negli ultimi anni.  Nei tre che ha davanti alla presidenza dell’organismo costituzionale, definito 'giudice delle leggi', Criscuolo avrà parecchie questioni scottanti da affrontare con i suoi colleghi. Legate a questioni di diritto di famiglia e bioetica, come la recentissima richiesta del Tribunale di Bologna di valutare la legittimità della norme sull’adozione internazionale in relazione al caso di una coppia di donne omosessuali, la cui unione è stata riconosciuta negli Usa e che intendono adottare la figlia naturale minorenne di una delle due. C’è anche la questione sollevata dal tribunale di Firenze sulla legge 40 in tema di fecondazione assistita, che era stata fissata all’8 aprile e poi in parte rinviata a nuovo ruolo, ma non è ancora fissata. Si tratta di ricerca sugli embrioni. Vi sono poi dossier che vanno dalla questione del Tar della Campania sulla legge Severino per il 'caso de Magistris' (coincidenza vuole che proprio Criscuolo sia stato difensore dell’ex pm di Catanzaro, quando finì sotto procedimento disciplinare al Csm) alla legge elettorale per le Europee, chiamata in causa da Venezia su iniziativa dell’avvocato Felice Besostri, lo stesso che ha promosso la questione di legittimità che ha portato allo smantellamento del Porcellum. Infine, sul tavolo della Consulta arriverà la pratica di ammissibilità del referendum leghista per abrogare la legge Fornero.  Ieri il neopresidente ha auspicato una rapida elezione del giudice rimanente. E ha detto la sua su diversi temi. Proprio sulla legge Severino «è meglio che il Parlamento intervenga prima del giudice», ha proseguito, spiegando che «ciò appartiene alla fisiologia del sistema costituzionale, evitando così di sollevare una questione di legittimità costituzionale ». La legge elettorale, infine, è «necessaria», anche se modi e tempi spettano al Parlamento. Al neoeletto sono arrivate le congratulazioni di tutto il mondo politico, a partire dal presidente del Senato, Piero Grasso e dal Guardasigilli Andrea Orlando.
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