martedì 18 aprile 2023
L'annuncio del governo: la guerra in Yemen sta finendo, cadono i divieti della legge 185/90. Ma Rete pace e disarmo ricorda che il blocco dell'export di bombe e missili riguardava l'Arabia Saudita
Combattenti Houthi a Sanaa, capitale dello Yemen. Con l'Arabia Saudita sono in corso scambi di prigionieri nell'ambito dei colloqui aperti dopo 8 anni di guerra

Combattenti Houthi a Sanaa, capitale dello Yemen. Con l'Arabia Saudita sono in corso scambi di prigionieri nell'ambito dei colloqui aperti dopo 8 anni di guerra - ANSA

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L’export di armi verso gli Emirati Arabi Uniti «non ricade più tra i divieti della legge 185 del 1990». Il Consiglio dei ministri annuncia di avere «dato attuazione a una decisione presa dal precedente esecutivo guidato da Mario Draghi». Uno sblocco, sostiene l'esecutivo, dovuto all’evoluzione positiva della guerra in Yemen. «No, è solo un segnale di amicizia per gli Emirati - commenta Rete italiana pace e disarmo - dopo le visite di Crosetto e Meloni, visto che le licenze sospese riguardavano l’Arabia Saudita, non gli emirati».

Palazzo Chigi afferma che già ad agosto 2021 «la commissione Esteri» aveva accertato che «l’impegno militare degli Emirati in Yemen era cessato». Poi «lo scenario ha continuato a evolversi positivamente» e «l'attività diplomatica ha avuto una importante accelerazione». Da qui la decisione di ieri. Per Francesco Vignarca di Rete italiana pace e disarmo invece l’atto «è solo un’operazione politica per ingraziarsi gli emiratini. Non c’era nessuno divieto in atto della 185 per gli Emirati, la scorsa Commissione esteri aveva chiesto sì lo stop sull’export di missili e bombe a Emirati e Arabia Saudita, ma le cancellazioni di licenze avevano coinvolto nei fatti solo l’Arabia Saudita, non gli Emirati che non le avevano acquistate. Ora non si sblocca niente - afferma - perché niente era bloccato. È un riconoscimento degli Emirati come “nazione amica”, dopo le visite del ministro della Difesa Guido Crosetto e della premier Giorgia Meloni a un paese che compra armi e ci vende petrolio. E una risoluzione della scorsa legislatura - sottolinea - non vincola il governo seguente, fondato su un'altra maggioranza».

La guerra, sottolinea Francesco Vignarca, «è iniziata nel 2015, ci sono voluti 5 anni e decine di migliaia di morti per sospendere e cancellare alcune licenze. E agli Emirati e ai Sauditi ancora nel 2021 sono state autorizzate commesse rispettivamente per 57 e 47 milioni di euro». Poi però, «bastano pochi mesi da una tregua per stendere il tappeto rosso all’export militare, senza nemmeno attendere sviluppi. E se tra qualche mese Arabia Saudita e Iran tornano a scontrarsi? Li abbiamo riforniti per la prossima guerra?».

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