venerdì 10 giugno 2016
«Sì... è finita: è l’ora della festa!», si legge sul blog del Comitato genitori adottivi. Finalmente sconfitta la burocrazia.
Arrivati dal Congo gli ultimi 18 bimbi adottati
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Si è (finalmente) conclusa stamani, la lunga vicenda dei bambini adottati nella Repubblica democratica del Congo, che da tre anni erano bloccati nella capitale Kinshasa per problemi burocratici. Gli ultimi 18 piccoli sono sbarcati all’alba a Fiumicino da dove, seguendo la procedura adottata per i precedenti arrivi, sono stati trasferiti a una caserma della Polizia di Stato, a Spinaceto, per le procedure burocratiche. Dell’arrivo ha dato notizia l’Aibi spiegando che la Cai (Commissione adozione internazionali) non ha avvertito i genitori dello sbarco dei bambini fino a cose fatte. Così, come era già successo nelle scorse settimane, le famiglie si sono dovute precipitare a Roma in tutta fretta per poter abbracciare i figli.«Sì... è finita: è l’ora della festa!», si legge sul blog del Comitato genitori adottivi. «Anche gli ultimi bambini che mancavano, in queste ore, stanno finalmente abbracciando i loro genitori! Dopo 989 dal giorno del blocco, a 86 da quando anche l’ultimo dei dossier italiani è stato finalmente sbloccato, è l’ora dell’incontro tanto atteso anche per gli ultimi 18 bambini che finalmente possono vedere l’Italia e la loro nuova famiglia, la loro nuova casa! Era questo a cui tutti noi aspiravamo, era questo il nostro unico obiettivo!», prosegue il sito.Il «benvenuto» ai bambini è arrivato anche da Lia Quartapelle, capogruppo del Partito Democratico nella commissione Esteri della Camera «È una di quelle notizie che ci riempie di gioia, pensando alle nuove famiglie che si trovano finalmente unite dopo quasi tre anni di attesa e di apprensione. Di questo dobbiamo ringraziare tutte le istituzioni che hanno saputo lavorare costantemente e congiuntamente per sbrogliare una vicenda internazionale particolarmente intricata. La Farnesina e l’Ambasciata a Kinshasa hanno operato con grande professionalità e intelligenza».

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