venerdì 20 dicembre 2013
​La testimonianza: mio fratello e mia cognata sono disperati, non possono abbandonare i due loro figli. Il governo li aiuti a risolvere la situazione che sembra senza speranza
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Si fa sempre più complicata la vicenda delle 26 coppie di genitori adottivi partite dall'Italia per portare a casa i loro bambini adottati nella Repubblica Democratica del Congo. Il Paese africano ha cambiato senza preavviso la politica su questa materia e la burocrazia si sta dimostrando cieca e sorda. Quindi stop alle adozioni e l'invito agli italiani perché se ne tornino a casa senza i figli. Una situazione straziante. Lo testimonia anche Claudia Floridi, sorella di Enrico, un quarantenne di Deruta, in Congo con la moglie per prendere un maschietto di 5 anni e una femminuccia di 3. «Ieri sera, al telefono, mio fratello piangeva - racconta Claudia -. Sono disperati. Tornare senza i piccoli è impensabile: vivono con loro da 40 giorni all'orfanotrofio e la notte dormono insieme in una struttura esterna. Hanno parlato anche con il nostro ambasciatore, ma questi ha detto loro che non c'è niente da fare, c'è il blocco delle adozioni per un anno». «Abbiamo bisogno di aiuto - è l'appello lanciato dalla famiglia Floridi al governo italiano -. Spero che alla Farnesina ci diano una mano. Laggiù i genitori adottivi italiani non ce la fanno più».
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