venerdì 14 agosto 2015
La precisazione di Inps e ministero del Lavoro dopo i ritardi nell’avvio della procedura (on line) introdotta dal Jobs act: solo un «mero errore materiale» ha impedito le domande. Il blogger e papà Simone Sereni: troppe le informazioni incoerenti.
COMMENTA E CONDIVIDI
Ancora un po’ di pazienza per i papà e per le mamme che lavorano e vogliono richiedere il congedo parentale a ore tramite il sito dell’Inps. Sarà pronta a giorni, infatti, «la specifica circolare applicativa» che riguarderà anche le altre «misure di conciliazione», che «saranno rese permanenti dal decreto sugli ammortizzatori sociali». Lo evidenzia un comunicato congiunto Inps-ministero del Lavoro in risposta a la Repubblica che ieri aveva sollevato il caso dei ritardi nell’applicazione della norma. Un bel sospiro di sollievo anche per Simone Sereni, blogger, opinionista e papà che più volte ha tentato di compilare la richiesta on line: «Dopo una serie di informazioni incoerenti, è stato precisato che il congedo su base oraria sarà reso permanente. Dispiace dei ritardi: la procedura per la richiesta del congedo doveva essere inserita sul sito già dal 2013. Invece ci sono state difficoltà tecniche. Tanti lavoratori e lavoratrici hanno avuto problemi e si sono rivolti a me, non ritenendo soddisfacenti le risposte che arrivavano dall’Inps».Il comunicato scioglie finalmente molti dubbi. Intanto il congedo a ore non sarà limitato solo a quest’anno, come anche «tutte le altre misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro contenute nel decreto legislativo 81/2015». Con la prossima approvazione del decreto legislativo in materia di ammortizzatori sociali, infatti, «viene prevista la copertura permanente dei relativi oneri». L’Inps, inoltre, precisa che pur se il decreto attuativo «non contempla un periodo transitorio, la disciplina introdotta rende assolutamente necessario l’adeguamento delle procedure amministrative e gestionali sia da parte dell’Istituto sia da parte dei datori di lavoro. Questo adeguamento è particolarmente complesso a fronte della nuova disciplina che pur introducendo una regola base contempla sempre la possibilità che accordi aziendali, anche di secondo livello, possano inserire una ulteriore disciplina di dettaglio che dovrà comunque essere gestita sia dall’Istituto che dalle aziende».L’Inps, tra l’altro, il 16 luglio aveva in un primo tempo annunciato agli utenti che era disponibile l’applicazione per l’invio telematico delle «domande di congedo parentale su base oraria». Inspiegabilmente, però, il 27 luglio ha cancellato tutto dal sito: la procedura, le istruzioni, il manuale. L’Istituto di previdenza precisa che si è trattato di un «mero errore materiale».«Sono preoccupato – continua Simone –. Perché, quando un utente deve ottenere il riconoscimento di un diritto, quasi sempre è costretto a scontrarsi con difficoltà di tipo burocratico oppure materiale? Spero che il nuovo congedo parentale possa incontrare i favori dei dipendenti e dei datori. In molti casi si potrebbe usufruire anche del telelavoro, ma purtroppo non esiste ancora – sia nel pubblico che nel privato – una cultura così avanzata: si vuole esercitare un controllo diretto sui lavoratori».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: