sabato 20 luglio 2013
​Sette anni a Emilio Fede e Lele Mora, cinque a Nicole Minetti. Per l'ex direttore del Tg4 e per il manager dei vip arriva anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. All'ex consigliere regionale riconosciuto solo il favoreggiamento della prostituzione.
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Ruby bis, condanne bis. Le pene riguardano ora gli assistenti alla regia delle feste di Arcore. Così, Lele Mora e Emilio Fede si vedono confermare i 7 anni chiesti dall’accusa. Giudizio meno severo per Nicole Minetti, che pure incassa 5 anni. Ma il vero protagonista è, come sempre, Silvio Berlusconi. La sentenza non soltanto conferma che la minorenne Karima El Mharoug si prostituì al Cavaliere, fa di più: invia gli atti alla Procura per un’altra indagine a suo carico.Le motivazioni diranno, tra 90 giorni, con quali ipotesi di reato (corruzione in atti giudiziari? subornazione di testi?). E per la prima volta salgono sulla barca affollata di indagati i difensori storici, Niccolò Ghedini e Pietro Longo. Ed anche la stessa Ruby e il suo compagno Luca Risso e l’avvocato Luca Giuliante, che la notte tra il 6 e 7 ottobre 2010 organizzò, con un «emissario» rimasto misterioso, una indagine parallela per sapere dalla ragazza cosa avesse mai detto negli interrogatori in Procura, coperti da segreto non rivelato dalla stampa.C’è poi, come avvenuto nel processo al solo Berlusconi, una pletora di testimoni ritenuti inattendibili: Carlo Rossella, Mariano Apicella, Giorgio Puricelli, tra gli altri. Poi tutte le ragazze riunite ad Arcore il 15 gennaio 2011 (mentre i loro alloggi venivano perquisiti) che da allora vengono risarcite dal Cavaliere (2500 euro al mese di base) per il danno d’immagine subito a causa dell’inchiesta. Testimoni fotocopia che concordemente garantivano come le feste a villa San Martino fossero tanto allegre, quanto innocenti.Al contrario, la quinta sezione, non ha disposto alcun risarcimento per le sole tre ragazze costituitesi parti civili. Avranno solo 10 mila euro per le spese in giudizio. Imane Fadil, l’altra marocchina, che aveva chiesto 2 milioni, dovrà regolare la questione in sede civile. Come Chiara Danese e Ambra Battilana, le sole che «disgustate» lasciarono a metà l’unica festa cui furono invitate.Le spese sono a carico di Emilio Fede e Lele Mora. Solo una multa di duemila euro a Nicole Minetti. E non già perché la Corte dei Conti le rifà le bucce delle spese da consigliere regionale. Annamaria Gatto con le sue colleghe donne ne ha ridimensionato il ruolo. Nicole non ha indotto né Ruby né le sue amiche maggiorenni a prostituirsi. Seppe soltanto la notte del 27 maggio 2010, quando la portò via dalla Questura, che la marocchina era minorenne. È responsabile del favoreggiamento per la case di Via Olgettina, le bollette, gli aiuti di cui si faceva intermediaria. Per conto dell’uomo per il quale ha suonato in aula la corda dell’amore: «Ho avuto una relazione sentimentale che io ritenni sempre esclusiva con Silvio Berlusconi».È responsabile di tutto Lele Mora: induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche di quella minorile. Che, agente di spettacolo, potesse dal teatrino di Arcore proiettare le "sue" ragazze su per palcoscenici veri, non gli è valsa come giustificazione. Per Emilio Fede, che primo conobbe Ruby in un concorso di bellezza a Taormina, non c’è prova che l’avesse indotta a concedersi al suo ex datore di lavoro. Assolto dalla induzione alla prostituzione minorile, confermato tutto il resto. La reazione, «querelerò per calunnia, le ragazze (Ambra e Chiara) che mi accusano», conferma insieme il personaggio ma anche l’amarezza per una carriera infangata a 82 anni. Conferma del personaggio Mora è presentazione la sera della sentenza, in un albero a Boario Terme di un libro sulle sue prigioni. Prezzo 14,90 euro. «Parte del ricavato sarà destinato alla polizia penitenziaria di Opera». In questo quadro e un dettaglio che, come Fede, sia stato interdetto in perpetuo da pubblici e da incarichi,scuole, istituzioni frequentati da minori. Cinque anni l’interdizione dai pubblici uffici per Nicole Minetti, esclusa anche dall’esercizio di curatele e tutela. Un obbligo, ma è difficile che voglia ancora «adottare» altre ragazze.
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