venerdì 12 luglio 2019
Il Consiglio Stato dà il via libera alle procedure di assunzione
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La Sesta sezione del Consiglio di Stato ha accolto oggi, con due ordinanze gemelle, l'appello cautelare del ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, e ha sospeso, in attesa del merito, la sentenza con la quale il Tar del Lazio aveva annullato il concorso per il reclutamento di 2.900 dirigenti scolastici.

La sentenza del Tar del 2 luglio scorso, ricorda in una nota Palazzo Spada, aveva in particolare accolto il ricorso di alcuni candidati per incompatibilità di tre componenti delle sottocommissioni incaricate della valutazione delle prove scritte. Nelle ordinanze sì sottolinea che "a prescindere dal merito delle questioni devolute in appello e da ogni valutazione sull'effettiva portata invalidante dei vizi dedotti (segnatamente dei vizi riscontrati dal primo giudice) deve ritenersi preminente l'interesse pubblico alla tempestiva conclusione della procedura concorsuale, anche tenuto conto della tempistica prevista per la procedura di immissione in ruolo dei candidati vincitori e per l'affidamento degli incarichi di dirigenza scolastica con decorrenza dal primo settembre 2019".

La soddisfazione del ministero di VialeTrastevere non si è fatta attendere, segno anche della forte proeccupazione che al dicastero si respirava davanti all'ipotesi, invece, di un respingimento della sospensiva. "Bene la sospensiva del Consiglio di Stato - commenta il ministro Marco Bussetti pochi minuti dopo la sentenza su Facebook -. Procederemo ora senza indugio con la pubblicazione della graduatoria e le assunzioni. So quanto hanno studiato i vincitori. Ci sono passato: ho fatto anche io questo concorso anni fa. La scuola italiana non può aspettare, ha bisogno di nuovi dirigenti scolastici per guidare i nostri istituti e superare il fenomeno dannoso delle reggenze. Glieli daremo". E per farlo al ministero dovranno procedere con una certa rapidità se si vuole che ogni scuola italiana il prossimo 1 settembre - primo giorno dell'anno scolastico - abbia finalmente un proprio preside a tempo pieno.

Tirano un sospiro di sollievo anche le associazioni sindacali e professionali dei dirigenti scolastici, che alla vigilia della discussione sulla sospensiva richiesta dal ministero al Consiglio di Stato non avevano affatto nascosto la propria aspettiva di una sospensiva della sentenza del Tar del Lazio. "Penso che si debba dare tranquillità al sistema scolastico e quindi non si vanifichi quanto fatto fino ad ora per mettere la parola fine a un lungo periodo di reggenze" aveva auspicato alla vigilia Antonello Giannelli presidente nazionale dell'Associazione nazionale presidi, che ora ribadisce: "Abbiamo evitato il collasso del sistema. Ora anche nel merito speriamo il Consiglio di Stato ribalti la sentenza del Tar del Lazio". Sulla stessa linea anche il presidente nazionale dell'associazione Disal presidi, che riunisce capi di istituto delle statali e delle paritarie, Ezio Delfino, che pone però sul tavolo una questione decisiva: ripensare al sistema di reclutamento dei dirigenti scolastici "visto che la via dei concorsi da diverso tempo mostra difficoltà". Un tema per il futuro.

Per ora al Miur si rimette in moto l'intera procedura del concorso per i presidi al punto in cui si era bloccato. La sospensiva concessa dal Consiglio di Stato non pone comunque la parola fine all'intera questione. Infatti il collegio giudicante dovrà ora entrare nel merito della sentenza del Tar del Lazio. L'udienza pubblica per la decisione definitiva è già fissata al 17 ottobre prossimo. E questo è tutto un altro capitolo.

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