giovedì 31 marzo 2016
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Giannini soddisfatta. Ma il Tar del Lazio apre le porte anche ai non abilitati MILANO Concorso docenti, chiusura delle iscrizioni con colpo di scena finale. Con una decisione presa in mattinata, infatti. il Tar del Lazio ha accolto una serie di ricorsi presentati da aspiranti docenti esclusi dai bandi di concorso, ordinando al ministero dell’Istruzione di farli partecipare, assieme ai 165.578 che hanno regolarmente presentato la domanda on line. I requisiti richiesti. I tre bandi del ministero prevedono che al concorso possano accedere candidati che abbiano già conseguito l’abilitazione professionale, escludendo, dunque, chi ha iniziato da poco il proprio percorso come docente. Esclusi anche coloro che hanno già un contratto a tempo indeterminato nella scuola statale (non coinvolti in questo i docenti delle paritarie con analogo contratto). La decisione del Tar del Lazio rimescola ora le carte. Le iscrizioni on line. Alla chiusura ieri alle 14, sono state 165.578 le domande di partecipazione al concorso che mette in palio 63.712 posti (dalla materna alle superiori, con posti di sostegno). Secondo i dati del ministero è la Campania la regione con il maggior numero di domande (24.125). Seguono Lombardia (22.630), Sicilia (17.725) e Lazio (16.191). Divise per tipologia di bando sono giunte 97.719 domande per l’infanzia e primaria (a disposizione 24.232 posti), 58.254 per la secondaria di I e II grado (disponibili 32.873 posti), e 9.605 per il sostegno (6.101 posti). Per l’85,2% le domande sono state presentate da donne, mentre il 63,1% proviene da candidati che hanno meno di 40 anni (con un picco del 69,9% in Lombardia). L’età media generale è 38,6 anni (39 per primaria e infanzia, 38,8 per secondaria di I e II grado, 34 per il sostegno). La sentenza del Tar. È probabilmente l’intoppo che rischia di mettere in difficoltà l’intero meccanismo del concorso indetto con l’approvazione della legge 107 del 2015, nota come «la buona scuola ». Non è ancora quantificabile in modo preciso - ma sono diverse centinaia - le domande che il ministero dovrà ora accogliere anche da chi non ha già conseguito l’abilitazione, requisito, invece, previsto dal testo dei tre bandi ministeriali. Una sentenza che ha scatenato anche una polemica politica, con le opposizioni che parlano di «ministero bocciato». Il ministro. Soddisfatta Stefania Giannini. «Continua l’impegno di questo governo per portare qualità, stabilità ed energie nuove nella scuola. L’alta adesione al concorso, la numerosa presenza di giovani dimostra che siamo sulla strada giusta». E sottolinea come si stia «cercando di riportare il Paese alla normalità» con «bandi ogni tre anni e dunque certezze sui tempi di selezione per l’ingresso nella scuola». La prossima tappa. Conclusa la fase delle iscrizioni, bisognerà attendere il prossimo 12 aprile quando sulla Gazzetta Ufficiale saranno diffuse le date delle prove scritte che si svolgeranno a partire dalla fine del mese di aprile. © RIPRODUZIONE RISERVATA Entro il 12 aprile si conosceranno le date in cui si svolgeranno le prove di preselezione. L’85,2% dei candidati è donna, mentre il 63,1% ha meno di 40 anni. Sono da assegnare 63.712 posti
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