mercoledì 17 aprile 2013
​È quanto emerso all'udienza preliminare in corso a Grosseto. I danni sono quelli subiti da Presidenza del Consiglio e Ministeri di ambiente, trasporti, economia, difesa e interni.
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Lo Stato italiano ha chiesto tramite l'Avvocatura oltre 37 milioni di euro di danni subiti per il disastro della nave Costa Concordia. È quanto emerso all'udienza preliminare in corso a Grosseto. I danni sono quelli subiti da Presidenza del Consiglio e Ministeri di ambiente, trasporti, economia, difesa e interni al 30/4/2012.La richiesta di oltre 37 milioni di euro è stata presentata dall'Avvocatura dello Stato come stima complessiva al momento della richiesta di costituzioni di parti civili della Presidenza del Consiglio dei ministri, dei 5 Ministeri e anche del Commissario delegato all'emergenza ambientale. Nel dettaglio, per la Presidenza del Consiglio dei ministri la stima dei danni è di 10 milioni di euro subiti dall'Italia come danno all'immagine internazionale, mentre il Ministero dell'ambiente ha chiesto 11,5 milioni di euro per i danni ambientali e 792 mila euro per i costi di bonifica e di intervento anti inquinamento dopo il naufragio. 5 milioni di danni a tutela dell'immagine sono stati chiesti anche dal Ministero delle infrastrutture e trasporti più un altro milione e 700 mila euro circa per le spese sostenute nei primi tempi dell'emergenza. Riguardo agli altri Ministeri, la difesa ha stimato il danno in 1,9 milioni di euro, gli interni 4,2 milioni, economia e finanze 262 mila euro circa. Altri 2,2 milioni di euro sono i danni chiesti per le attività del Commissario delegato all'emergenza.Nel corso dell'udienza è emersa anche la questione dei risarcimenti alle vittime. Carnival e la sua controllata Costa Crociere sono "già stati risarciti nel maggio 2012 con 508 milioni di dollari (380 mln di euro, ndr) dalle loro assicurazioni, quindi la cifra che loro chiedevano per la perdita della nave": lo affermano gli avvocati Massimiliano Gabrieli e Cesare Bulgheroni del pool 'Giustizia per la Concordia', che difendono un centinaio disuperstiti del naufragio.

I due legali spiegano che vogliono far ottenere ai loro assistiti da 500mila a 1 milione di euro a testa, secondo un criterio di riconoscimento di "danno punitivo", e sottolineano anche "le difficoltà invece che ci sono per i naufraghi di vedersi riconosciuti i loro risarcimenti".

Pronta la risposta della società armatrice. "Dal momento che l'assicuratore non ha chiesto i danni direttamente agli imputati, lo ha dovuto fare Costa Crociere costituendosi parte civile". Lo ha detto Alessandro Carella, legale Costa, dopo che stamane l'avvocato di Schettino aveva prodotto un documento nel quale si evinceva che la stessa compagnia aveva già recuperato 508 milioni di dollari. "Le somme eventualmente recuperate da Costa al termine del processo - ha concluso Carella - verranno restituite alleassicurazioni". Il risarcimento, ha sottolineato l'avvocato Carella "è una questione prevalentemente tecnica".

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