sabato 14 maggio 2016
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ROMA «Proporrò al governo di votare anche il lunedì, sia il 6 che il 20 giugno. E spero che il governo dica di sì». Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a margine di un incontro sulla sicurezza a Milano, ha annunciato la decisione di chiedere all’esecutivo la possibilità per gli elettori di andare alle urne anche il lunedì, sia al primo che al secondo turno delle prossime comunali. Un modo per riavvicinare i cittadini al voto, visto che anche il Censis ha evidenziato il rischio di una fuga dalle urne. Soprattutto quando le elezioni si svolgono nella sola giornata di domenica. L’Italia, infatti, che è sempre stata un Paese ad alta partecipazione al voto, sta subendo negli ultimi anni una vera e propria 'emorragia' di elettori. Secondo una rielaborazione del Censis, più di un milione e 100mila quelli che si sono persi per strada alle ultime tre tornate amministrative solo nelle sette città capoluogo di regione dove si andrà a votare alle comunali di giugno: Bologna, Cagliari, Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste. Dal confronto dei votanti che si sono recati al seggio nelle ultime tre elezioni comunali emerge che alle ultime amministrative a Roma hanno votato 572mila elettori in meno (-31,5% tra il 2001 e il 2013), 225mila in meno a Milano (-25% tra il 2001 e il 2011), 166mila in meno a Torino (-26,1% nello stesso periodo), 89mila in meno a Napoli (-15,4% nello stesso periodo), 46mila in meno a Bologna (-17,5% nel periodo 20042011), 20mila in meno a Cagliari (16,9% tra il 2001 e il 2011), 20mila in meno a Trieste (-16,2% nello stesso periodo). Dopo la grande stagione dei sindaci, inaugurata con l’elezione diretta e la forte personalizzazione delle candidature, secondo il Censis è subentrata una fase di disillusione con un’impennata dell’astensionismo. Chiunque diventerà sindaco, comunque, dovrà confrontarsi con una percezione degli italiani per cui la vivibilità nel proprio territorio rispetto a un paio di anni prima è peggiorata per il 60%, rimasta uguale per il 26%, migliorata solo per il 13%. Secondo l’indagine del Censis, per il 69,5% degli italiani il profilo ideale del primo cittadino richiede serietà, credibilità e affidabilità. Per il 35% al primo posto viene la competenza amministrativa e gestionale. Per il 14% l’aver maturato una esperienza professionale fuori dall’ambiente politico. Per un ulteriore 14% il sindaco deve essere giovane, energico e con voglia di fare. Per il 9% non deve essere stato coinvolto con la politica del passato. E solo per il 7% il sindaco ideale dovrebbe avere esperienza politica. L’antipolitica, o meglio il 'no' a sindaci con un passato in politica, è leggermente superiore tra i laureati (12%). Al contrario, la predilezione per il 'politico di professione' è leggermente superiore tra gli ultra 65enni (10%) e i residenti nelle regioni meridionali (8%). La proposta del ministro dell’Interno di consentire il voto per le prossime elezioni comunali anche nella giornata di lunedì 6 giugno è stata accolta in maniera positiva anche da esponenti di diverse forze politiche. «Votare anche lunedì? Sarebbe più che giusto, visto che Renzi ha scelto una domenica di ponte per far votare meno gente possibile», sottolinea Matteo Salvini commentando la proposta di Alfano, applaudita anche da Fi e dai due candidati del centrodestra a Roma Alfio Marchini e Giorgia Meloni. «Una scelta di questo tipo – sostiene Gianluca Corrado (M5S) –. consentirebbe certamente una maggior affluenza, e quindi maggior democrazia sostanziale. Favorevole anche Deborah Bergamini di Forza Italia. E da Largo del Nazareno, sede nazionale del Pd, giunge apprezzamento. Anche se il candidato del centrosinistra a Milano, Giuseppe Sala, è critico: «Penso che non sia una buona idea, perché dobbiamo lavorare per ridurre un po’ i costi»». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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