mercoledì 24 giugno 2015
La Procura di Napoli accusa l'ex premier di aver pagato Sergio De Gregorio. Sentenza l'8 luglio. I legali del Cav: «Accuse inconsistenti».
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La Procura di Napoli ha chiesto una condanna a 5 anni di reclusione per Silvio Berlusconi e a 4 anni e 4 mesi per l'ex direttore de "L'Avanti" Valter Lavitola nell'ambito del processo sulla cosiddetta compravendita dei senatori. Secondo i magistrati partenopei l'ex premier riuscì a far cadere, nel 2007, il governo guidato da Romano Prodi "comprando" i voti di alcuni senatori che passarono dal centrosinistra al centrodestra. Tra questi Sergio De Gregorio, eletto nella lista dell'Italia dei valori e poi transitato nelle fila di Forza Italia. L'accusa si basa sulle stesse dichiarazioni di De Gregorio che, nei mesi scorsi, ha patteggiato la sua condanna a 1 anno e 8 mesi confessando di aver ricevuto soldi da Berlusconi e Lavitola avrebbe avuto il ruolo di mediatore. Il prossimo 7 luglio ci saranno le arringhe degli avvocati della difesa e l'8 la sentenza. "Tutti i testimoni e tutte le prove documentali hanno dimostrato la totale inconsistenza dell'assunto accusatorio. Lo stesso De Gregorio ha dovuto ammettere che la sua adesione al Centrodestra era un ritorno a casa e che le sue azioni politiche erano svincolate dalle asserite dazioni di denaro, peraltro del tutto sfornite di ogni prova. Che la Procura di Napoli nonostante tutto ciò abbia ritenuto di chiedere una sentenza di condanna al massimo della pena è davvero assurdo". Lo dichiarano in una nota i legali di Silvio Berlusconi, i legali Franco Coppi, Michele Cerabona, Bruno Larosa e Niccolò Ghedini. "Confidiamo che il Tribunale voglia assolvere con formula ampia il presidente Berlusconi da questa incredibile accusa", concludono.
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