mercoledì 1 giugno 2016
Un dirigente e un imprenditore in carcere, altre due persone ai domiciliari per i lavori delle "Minimose" che dal 2008 rendono inaccessibile la passeggiata sul lungolago.
Paratie sul lago di Como: quattro arresti
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​​La Guardia di Finanza di Como ha eseguito 4 provvedimenti cautelari del gip nelle indagini su appalti per la costruzione delle paratie di contenimento del lungolago di Como, le cosiddette "Minimose". In carcere sono finiti Pietro Gilardoni, dirigente del Settore "Reti tecnologiche, Strade, Acque e Arredo Urbano" del Comune di Como e Roberto Ferrario, imprenditore referente dell'azienda Imothep S.r.l. Antonio Ferro, dirigente del Settore "Grandi opere", poi "Opere pubbliche e manutenzione edilizia comunale" del Comune di Como e Giovanni Foti, titolare e consigliere delegato della impresa edile Foti srl di Bulgarograsso (Como) sono stati posti ai domiciliari. Le indagini si sono sviluppate con intercettazioni e acquisizione di documenti che hanno accertato, spiegano gli inquirenti, "episodi di turbata libertà degli incanti, rivelazione di segreti di ufficio e corruzione contestati agli alti funzionari del Comune di Como ed agli imprenditori". Le paratie sul lungolago di Como sono da anni al centro delle polemiche La vicenda della passeggiata a lago, uno dei posti più caratteristici d'Italia, chiusa dal 2008 appunto per la realizzazione delle paratie anti esondazione è al centro dell'opinione pubblica. L'opera era stata interrotta più volte e bloccata dal 2012, mentre avevano avviato procedimenti sia la Procura della Repubblica, sia la Corte dei conti.
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