martedì 6 agosto 2013
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Purtroppo in molti hanno giocato sul conflitto di competenza e così nessuno è intervenuto. Uno scaricabarile che favorisce l’illegalità». Così il commissario antiroghi, Donato Cafagna, commenta il rogo di Trentola Ducenta. Spiegando «di essere intervenuto più volte sul comune e sulla provincia di Caserta per far rimuovere i rifiuti e mettere in sicurezza l’area». Ora il nuovo rogo, 24 ore dopo il sequestro della Finanza che anche il viceprefetto definisce «molto sospetto». Ma, aggiunge, «almeno questa volta abbiamo le immagini di chi ha appiccato le fiamme. Avrà un effetto deterrente: non possono più agire in modo indisturbato».Dottor Cafagna cosa aveva chiesto a comune e provincia?Ho chiamato varie volte il sindaco di Trentola Ducenta. All’inizio diceva che non toccava a lui ma al comune vicino di San Marcellino e alla provincia. Poi si è convinto, ma diceva di non avere fondi e di non sapere come intervenire.E lei come ha risposto?Che era suo dovere intervenire e che i fondi doveva trovarli. Gli ho poi fatto avere tutte le indicazioni operative per come caratterizzare i rifiuti e come smaltirli. Mi aveva assicurato che lo avrebbe fatto nei prossimi giorni.E ora?Non cambia niente. Dovranno intervenire ugualmente con proprie risorse.Ma i rifiuti sono bruciati.Abbiamo fornito linee guida anche per questi, sono anche sul sito. E ci sono stati incontri, spiegazioni, corsi per le amministrazioni locali. Se saranno caratterizzati come rifiuti combusti finiranno in discarica o nel termovalorizzatore. Se come rifiuti pericolosi saranno smaltiti negli impianti specializzati. Hanno tutti gli strumenti per intervenire. Anzi lo abbiamo ripetuto più volte è proprio dalle aree più volte bruciate che bisogna cominciare.Ma basterà ripulire?Dovrà essere convocata al più presto una conferenza di servizi tra comune, provincia e regione per recintare questa e altre aree simili, e metterle in sicurezza.Ora c’è anche l’inchiesta della Guardia di Finanza.Va nella giusta direzione. Ho chiesto alle Forze dell’ordine di non limitarsi alla denuncia alla magistratura dei roghi e degli sversamenti, ma di monitorare gli interventi di bonifica da parte degli enti locali.
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