sabato 26 novembre 2016
Cristiano e gli sfollati ospiti del suo capannone, a Tolentino, si sono arruolati come volontari: «Vogliamo restituire il bene che ci è stato dato in queste settimane»
Manuela, la moglie di Cristiano, mentre serve ai tavoli le famiglie di sfollati ospitate a casa loro dopo il sisma del 30 ottobre

Manuela, la moglie di Cristiano, mentre serve ai tavoli le famiglie di sfollati ospitate a casa loro dopo il sisma del 30 ottobre

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Pettorina gialla e il sorriso che a Tolentino tutti conoscono. Ci sarà anche Cristiano Ceselli, oggi, fuori da uno dei supermercati delle città colpite dal terremoto dello scorso 30 ottobre per raccogliere gli alimenti della Colletta alimentare. Non gli è bastato aprire il suo capannone-garage a 12 famiglie, appena dopo la scossa, e ospitarle per tre settimane: «La verità è che la prima volta che dici sì, alla chiamata della generosità, dopo diventa facilissimo rispondere».

Quella prima “chiamata” è arrivata nel 2009, quando il terremoto sconvolse l’Aquila, e un amico gli chiese di mettere a disposizione il suo camper per una famiglia di sfollati. «Il mio camper? Era tutto per noi, io e mia moglie avevamo aperto un mutuo per acquistarlo. Ed era difficilissimo donarlo a uno sconosciuto, con la preoccupazione di come sarebbe tornato indietro». Il camper alla fine partì, e tornò indietro come nuovo, insieme alla gratitudine infinita di una famiglia aiutata.

Di lì la scelta di ospitare gli sfollati: a casa di Cristiano ne sono arrivati 35, nei giorni dopo la grande scossa che ha colpito le Marche. «Ci siamo accreditati come centro di accoglienza, presto sono arrivati anche i letti e gli aiuti». E fra quei letti, davanti alla macchina del caffè donata da un’azienda locale per preparare le colazioni, è maturata l’idea di partecipare tutti alla Colletta: «Perché quando si è aiutati vien voglia di aiutare» racconta Cristiano. Che oggi fa il volontario insieme ad altri 15 fra i suoi ospiti. Come loro, altre decine di sfollati fra Amatrice e Accumuli, che si sono resi disponibili al Banco nelle scorse settimane per le stesse ragioni.


Anche quando si viene accolti, si vuole restituire. Tra i volontari della Colletta oggi ci sono 12 richiedenti asilo del Camerun e della Nigeria ospitati a Milano, in via Fantoli, dall’associazione Arca. E un’altra decina fra gli ospiti della onlus Svoltare di Parma, da sempre impegnata sul fronte del disagio sociale e accanto agli emarginati. Protagonisti anche loro, per un giorno, della solidarietà di cui sono destinatari.

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