lunedì 2 dicembre 2019
Nella Giornata della colletta alimentare, svoltasi sabato in 13mila supermercati, sono state raccolte 8.100 tonnellate di cibo. Verranno distribuite a 7.500 strutture caritative
Colletta alimentare: donati più di 16 milioni di pasti
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Sono state raccolte 8.100 tonnellate di cibo, equivalenti a 16,2 milioni di pasti, nella 23esima Giornata nazionale della colletta alimentare svoltasi sabato in circa 13mila supermercati in tutta Italia. Un dato in linea con i risultati degli ultimi anni. Quanto raccolto, insieme a quanto recuperato dal Banco Alimentare nella sua ordinaria attività durante tutto l’anno, sarà distribuito a circa 7.500 strutture caritative che assistono oltre 1,5 milioni di persone.

Ma il risultato della Giornata non è solo la quantità di cibo raccolta. È anche la riscoperta del dono, della gratuità: sia da parte di chi acquista cibo da donare, sia da parte dei volontari che hanno partecipato alla colletta. «Lavoro all’Ilva, ma non so quanto durerà - dichiara Desiré -. Conosco l’importanza di un gesto, di un aiuto nei momenti più difficili e anche se ho paura per il mio domani essere qui ad aiutare per me è un onore». «Ma Taranto non è solo Ilva - per Giuseppe - è molto di più, è il luogo dove ho incontrato persone che mi vogliono bene così per quello che sono e oggi questo bene volevo restituirlo». «Facendo la Colletta s’è accesa una luce - dice Alessandro, carcerato di Opera -. Ci siamo sentiti uomini, e si sta bene». L., brasiliana, racconta: «Voglio partecipare alla Colletta, è tanto che aspettavo di essere utile a qualcuno. Sono sempre io a chiedere ma finalmente con la Colletta ho l’occasione di poter dare».

«Anche quest’anno - dichiara Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare - abbiamo avuto la riprova che si può vivere un gesto di solidarietà in qualunque condizione ci si trovi; non c’è situazione che possa mortificare il nostro desiderio di bene. Come ci ha recentemente richiamato il Papa, “…fissiamo lo sguardo sull’essenziale che non ha bisogno di tante parole”: proprio in questa prospettiva i numeri acquistano il loro più pieno significato».

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