mercoledì 10 agosto 2022
Da fine Ottocento ne sono scomparsi più di duecento. E la tragedia della Mamolada parla chiaro: non c'è più tempo per le nostre montagne / Un video dell'edizione 2021
Carovana di Legambiente, tre settimane per monitorare i nostri ghiacciai malati

I ghiacciai alpini si riducono "a ritmo inimmaginabile, più di 200 sono già scomparsi da fine Ottocento, lasciando il posto a detriti e rocce", a causa del riscaldamento globale. Lo denuncia Legambiente annunciando la partenza della terza edizione di "Carovana dei Ghiacciai", il monitoraggio itinerante promosso dalla associazione ambientalista nell'ambito della campagna "ChangeClimateChange", con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano, per verificare "la drammatica regressione dei ghiacciai a causa della crisi climatica".

Dal 17 agosto al 3 settembre, sarà un viaggio in 5 tappe dalla Valle d'Aosta fino al Friuli-Venezia Giulia percorrendo tutto l'arco alpino: dai ghiacciai Miage e Pré de Bar a quelli del Monte Rosa, dal ghiacciaio dei Forni e di Montasio fino al ghiacciaio della Marmolada.

In Alto Adige nel 2021

In Alto Adige nel 2021 - Legambiente

"A poco più di un mese dalla tragedia della Marmolada - dichiara Giorgio Zampetti, direttore nazionale Legambiente - torniamo a richiamare l'attenzione sull'emergenza climatica: non c'è più tempo per le nostre montagne, che ci lanciano un sosforte e chiaro. Con la terza edizione di Carovana dei ghiacciai vogliamo tornare a fornire dati ed elementi concreti per chiedere al governo italiano di spingere l'acceleratore per arrivare a emissioni di gas a effetto serra nette pari a zero nel 2040, in coerenza con l'Accordo di Parigi (Cop21), e di dotarsi di un piano di adattamento al clima per tutelare i territori e le comunità. A partire dalle aree più colpite, come le Alpi".

"Un viaggio di tre settimane - aggiunge Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e coordinatrice della campagna - per raccontare in tempo reale non di un futuro probabile, ma della crisi climatica che oggi viviamo, di cui la montagna è la sentinella principale. La decisione di ritornare su molti dei ghiacciai visitati due anni fa non è casuale: abbiamo seri motivi per credere che la situazione sia peggiorata al di là di ogni razionale previsione".

La Carovana dei ghiacciai, il programma del 2022

La Carovana dei ghiacciai, il programma del 2022 - Legambiente

Più in dettaglio, si partirà dai ghiacciai del Monte Bianco del Miage e Pré de Bar (Valle D'Aosta) dal 17 al 19 agosto, proseguendo poi con i ghiacciai del Monte Rosa di Indren (Piemonte) dal 20 al 22 agosto e ancora l'himalayano ghiacciaio dei Forni (Lombardia), dal 23 al 26 agosto; il ghiacciaio della Marmolada (Veneto -Trentino) dal 27 al 31 agosto e per finire con il ghiacciaio del Montasio (Friuli-Venezia Giulia) dal 1 al 3 settembre.

Intanto nelle Alpi le temperature stanno crescendo a una velocità doppia rispetto alla media globale. L'atmosfera, al di sopra dei 3.500 metri di quota, è in totale disequilibrio: a fine luglio, lo zero termico è stato registrato da MeteoSvizzera sulle Alpi svizzere a 5.184 metri. Un dato senza precedenti. Lo afferma Legambiente rilevando gli effetti dell'inverno 2021/2022, estremamente mite e siccitoso in tutto l'arco alpino italiano (in molte aree si è superata la soglia dei 100 giorni senza pioggia). La neve al suolo, negli ultimi dieci anni ha subito un costante decremento; molti nivometri, già a maggio sono arrivati a zero.

Sull'Adamello lo scorso anno

Sull'Adamello lo scorso anno - Legambiente

I dati scientifici indicano che il riscaldamento climatico sta producendo effetti ambientali sempre più rapidi ed evidenti nelle Alpi - dichiara Marco Giardino, vicepresidente del Comitato Glaciologico Italiano - A soli 2 anni di distanza dalla prima edizione della Carovana, potremo verificare direttamente gli impressionanti cambiamenti nel frattempo avvenuti su alcuni ghiacciai-campione; il confronto con i preziosi dati storici che il Comitato Glaciologico Italiano raccoglie dal 1914 nelle campagne glaciologiche annuali ci permetterà di comprendere le modalità del cambiamento e di valutare quali siano le possibilità di risposta, in termini di mitigazione e adattamento".

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