venerdì 6 novembre 2015
​Il giovane, un nomade minorenne, si è presentato ai Cc di Treviso e ha confessato di essere alla guida dell'auto che ha ucciso un 52enne a Roma. L'auto era stata venduta il giorno prima.
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​Si è costituito nella caserma dei carabinieri di Treviso il 17enne pirata della strada che ieri sera ha investito e ucciso un ciclista di 52 anni alla periferia di Roma, in zona Casilina. Il giovane, fuggito subito dopo l'investimento del ciclista e allontanatosi da Roma, ha deciso di costituirsi perché si è sentito braccato. La vittima, che si chiamava Luciano Zarlenga, era un benzinaio di Frascati che stava tornando a casa dalla moglie e dalle due figlie dopo una passeggiata a bordo della sua bicicletta. A nulla era servito ieri l'arrivo dell'ambulanza: l'uomo era già morto e la sua bici completamente distrutta. Le ricerche della Polizia municipale di Roma, mobilitata con decine e decine di agenti, erano iniziate subito dopo l'incidente ed erano andate avanti per tutta la notte: grazie alla testimonianza di due persone che avevano assistito al fatto, sono stati raccolti numerosi elementi per rintracciare l'auto investitrice, trovata poco dopo nelle campagne circostanti a via Fontana Candida, luogo dell'incidente: l'auto, un'Honda Jazz, era chiusa ma presentava i segni evidenti dell'investimento. Il giovane ricercato sarebbe fuggito a piedi dopo l'investimento mortale e dopo aver abbandonato l'auto poco distante dal luogo dell'incidente. Le pattuglie della municipale avevano scoperto che i numeri della targa portavano a una persona di sesso femminile che risulta ufficialmente proprietaria del veicolo, ma dagli accertamenti risultata estranea ai fatti. L'auto infatti era stata venduta il giorno precedente, tramite una agenzia che si trova nel napoletano, al giovane, nomade, residente nella borgata Finocchio. A quanto si apprende, l'agenzia sarebbe riconducibile a un uomo intestatario di 500 macchine. Altre indagini sono in corso riguardo le attività di compravendita a carico dell'agenzia che ha fatto da tramite all'acquisto del veicolo. Il pm Pierluigi Cipolla stamani aveva autorizzato la diffusione della foto del ricercato che alcuni testimoni avevano giudicato più vicino ai 30 anni che ai 17: gli investigatori speravano infatti di riuscire a trovare qualcuno che lo riconoscesse. La memoria non può non andare all'incidente dello scorso maggio quando un'auto, non fermandosi ad un posto di blocco, aveva travolto a folle velocità nove persone uccidendone una, la donna filippina Corazon, nei pressi della fermata della metropolitana. I tre a bordo hanno poi abbandonato l'auto e due di loro sono fuggiti a piedi, con gli agenti alle calcagna. Una ragazza di 17 anni era stata quasi subito bloccata e successivamente arrestata. Altri due, di 17 e 19 anni, erano riusciti a dileguarsi ed erano stati rintracciati soltanto 5 giorni dopo.
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