lunedì 5 dicembre 2016
Oggi si andrebbe a votare con due leggi diverse per Camera e Senato. E la politica è divisa.
L'Aula del Senato (Fotogramma)

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Con la vittoria del No al referendum sulle riforme costituzionali, il Paese si trova oggi in una situazione particolare: per la Camera dei deputati e il Senato sono in vigore due diverse leggi elettorali. Se si andasse a votare domani, per Montecitorio si utilizzerebbe l'Italicum e per Palazzo Madama il Consultellum.

ITALICUM: COME FUNZIONA, CHI LO VUOLE CAMBIARE E CHI LO VUOLE TENERE

L'Italicum è una legge elettorale maggioritaria valida per la Camera dei deputati. Funziona così: se un partito o una lista arriva al 40 per cento al primo turno, incassa un premio di maggioranza che gli consente di avere 330 deputati tra le proprie fila. Se al primo turno nessuno arriva al 40 per cento, i primi due si sfidano al ballottaggio e chi la spunta incassa i 330 deputati. E' un sistema per cui la sera del voto si sa chi è il partito o la lista che ha la maggioranza.

M5S e Lega, che sino a prima del voto attaccavano questa legge, ora chiedono di conservarla perché con questo sistema di voto avrebbero concrete possibilità di prendere la maggioranza alla Camera dei deputati e di poter avere una parola decisiva nella formazione del governo anche se non ci fossero i numeri al Senato. Non toccare l'Italicum vuol dire anche accelerare la corsa del Paese verso il voto anticipato.

Anche Renzi potrebbe essere tentato di non partecipare alle trattative per cambiare l'Italicum, perché l'esito del referendum conferma un suo consenso personale molto alto e vicino al 40 per cento. Ma il suo potere negoziale dipende dai nuovi equilibri di forza nel Pd.

A favore del cambiamento dell'Italicum è la maggior parte dei parlamentari del Pd, sia quelli di minoranza sia le correnti che sinora hanno collaborato con Renzi. Anche Berlusconi e Forza Italia vogliono mettere mano alla legge elettorale. Sono della partita anche i centristi di Alfano. L'intento è quello di scrivere una nuova legge elettorale di tipo proporzionale con un "premio di governabilità" non eccessivo che lascia le porte aperte a governi di coalizione. La premessa, per condurre in porto questo difficile negoziato, è la formazione di un governo di transizione o di scopo.

CONSULTELLUM, L'EREDITA' (RIPULITA) DEL PORCELLUM

Il Consultellum è una legge elettorale in pratica "scritta" dalla Corte costituzionale dopo aver preso atto della difficoltà della politica a cambiare il Porcellum, dichiarato incostituzionale. E' un sistema di voto proporzionale con soglia di sbarramento del 2 per cento per chi corre in coalizione e del 4 per chi va da solo. Secondo M5S andrebbe corretto con qualche elemento che rafforzi la governabilità. Per gli altri partiti occorre rivederlo alla luce delle modifiche che verranno apportate all'Italicum.

L'INCOGNITA DELLA CORTE COSTITUZIONALE

Prima del voto referendario la Corte costituzionale avrebbe dovuto esprimersi sui ricorsi presentati da diversi tribunali circa l'incostituzionalità dell'Italicum. La "sentenza" è stata rinviata ed è prevista, ora, intorno a metà gennaio. Probabilmente tutti i partiti, prima di fare i loro passi, aspetteranno di capire se la Consulta ritiene parzialmente illegittimo l'Italicum e se vincola il Parlamento a correggere alcuni punti.


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