venerdì 17 dicembre 2010
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Non può perdere tempo Pier Luigi Bersani. L’accelerazione del trio Casini, Fini e Ruteli costringe anche il leader pd a stringere i tempi e la direzione del 23 appare fin troppo lontana. Il partito, rimasto granitico fino al voto di fiducia, ha ripreso a parlare più lingue, sebbene per ora piovano solo smentite su una eventuale fuoriuscita di una fetta di ex popolari, in partenza per il Pdl. Ma a preoccupare il segretario, più che le avances di Berlusconi sono quelle di Di Pietro, che ieri ha ufficialmente proposto un «matrimonio» a Bersani e Vendola, da sottoscrivere prima di Natale. Da Sel è arrivato subito il sì di Migliore, con le «primarie» come regalo di nozze.Ecco perché i tempi stringono. Le opinioni all’interno del partito sono diverse e non mancano quanti considerano ineluttabile ormai una alleanza con Idv e Sel, che schiaccerebbe a sinistra il progetto che fu di Romano Prodi. L’ex pm offre la sua visione: «Non si può stare a guardare mentre altre realtà si strutturano». Perciò, propone Di Pietro a Pd e Sel, «troviamoci anche noi, stabiliamo una piattaforma programmatica e presentiamola al Paese». Insomma, «sposiamoci», insiste l’ex pm.La risposta tempestiva del Pd, però, resta un "no, grazie". Bersani spiega che «nei prossimi giorni il Pd riunirà la sua direzione e farà una sua proposta per andare oltre questa fase convulsa». Il segretario preferisce replicare al nuovo polo con una mossa alternativa, che non metta necessariamente il partito all’angolo a sinistra, a rischio di spaccarlo. Tanto più in una giornata contrassegnata dalle polemiche sulle defezioni di ex ppi. Ma è il vicesegretario Enrico Letta a dire il no più fragoroso: «Non c’è nessun matrimonio in vista perché non c’è stato nessun fidanzamento». Fantasia che non piace neanche a Marco Follini, «Fatico molto a vedere Vendola e Di Pietro assieme a noi nella parte di Renzo e Lucia».Ma se quella di Di Pietro può dirsi «una provocazione», la pubblicazione dei nomi di una decina e più deputati "fioroniani" pronti a passare con il premier, per Franceschini è un modo per «seminare zizzania». Nella lista, da D’Ubaldo a Baio a Graziano e Iannuzzi, la smentita è corale. Saranno anche «balle spaziali», ma evidentemente piacciono, accusa Beppe Fioroni. Intanto, però, Bersani si infuria, perché, dice, «dopo la stagione della compravendita è iniziata quella dei veleni». E D’Alema continua a polemizzare con i veltroniani ex ppi. Tutta colpa, insiste, del mancato dialogo con Fini e Casini.
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