giovedì 24 novembre 2016
L'edizione di quest'anno dedicata ad Amatrice e a chi subito i terremoti nel Centro Italia
«Cento presepi»
COMMENTA E CONDIVIDI

In ceramica o in cristallo, rame o seta o madreperla, ma anche di pasta o gomitoli di lana, bicchieri e piatti di plastica o conchiglie e persino dentro un casco da pilota d’aereo. Le rappresentazioni della Natività che s’incontrano alla quarantunesima edizione di «Cento presepi» sono fatte di mille materiali. Presepi arrivati da tredici regioni italiane e quaranta Paesi stranieri, opere artistiche e artigianali. Dedicata quest’anno ad Amatrice e a chi è stato colpito dai terremoti nel Centro Italia.

«È singolare che questa mostra ci riporti proprio lì vicino, dove il presepe è nato, a Greccio: un gesto davvero molto bello», ha detto all’inaugurazione della mostra monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la Vita: «Il Natale è amico dell'uomo e di tutti gli uomini: questi presepi mostrano quanto questo messaggio sia universale e prenda i colori, le lingue, le forme di tutto il mondo».

«Cento presepi» è un'esposizione “di riconosciuto livello internazionale - ha aggiunto Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme costituzionali - e fa riflettere sull'importanza di questa tradizione e sulla bellezza di fare il presepe». Poi svela che «anch'io ho fatto parte del presepe vivente che si organizzava nel mio paese, all'aperto, spesso al freddo, con gli animali: davvero una bella esperienza».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: