giovedì 16 aprile 2020
L'ultima arrivata è la task-force sulla scuola. E i governatori approntano le loro squadre. Ma sulle attività produttive conta solo la parola del governo.
Vittorio Colao

Vittorio Colao - Ansa

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Legittimo porsi una domanda: chi decide quando si riparte e come? Chi ha la parola decisiva sulla “fase due”?

Una certezza c’è: sulla ripresa delle attività produttive decide il governo nazionale, le Regioni non possono sostituirsi né procedere da sole e le commissioni non possono assumere decisioni in proprio.

Un’altra certezza: nella complessa fase di preparazione del piano per la “fase 2”, le voci di queste commissioni si accavallano e in parte contraddicono. In particolare, si fatica a trovare la quadra tra la “task force” di Colao e il Comitato tecnico scientifico.

LE COMMISSIONI E I COMMISSARI

Si rischia di perderne il conto. Quasi tutte le commissioni, però, hanno valore consultivo e di indirizzo e non decisionale. Hanno invece potere operativo il commissario straordinario per l’emergenza, Angelo Borrelli (capo della Protezione civile) e il commissario straordinario per il potenziamento delle infrastrutture ospedaliere, Domenico Arcuri.

Ecco i principali attori della crisi:

Task force “Fase 2”: istituita dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha 17 membri ed è presieduta dal manager Vittorio Colao, ex amministratore delegato di Vodafone. Si occupa di indicare strategie e “cronoprogramma” delle ripartenze delle attività produttive.

Comitato operativo della Protezione Civile: presieduto dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli, 21 componenti. Non è nata con Covid-19, ma in questa fase è diventato il principale luogo di coordinamento. Angelo Borrelli è sin dal 31 gennaio, proclamazione dello stato di emergenza, commissario straordinario per l’emergenza Covid-19.

Commissario straordinario per i dispositivi di sicurezza e il potenziamento delle infrastrutture ospedaliere: è Domenico Arcuri, l’”uomo delle mascherine”, ma anche dei macchinari per la ventilazione e di tutti i dispositivi di cui inizialmente il Paese definitva. In sostanza, può procedere agli acquisti di quanto necessario velocizzando le procedure.

Comitato tecnico-scientifico: con 12 componenti, è il principale consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e del premier Giuseppe Conte su tutte le strategie di contenimento del virus, sui protocolli sanitari e, nelle ultime settimane, sugli screening adatti ad accompagnare in sicurezza la “fase 2”. Ne fa parte il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. Al netto di fughe in avanti, in ogni caso, è consolidato il ruolo di coordinamento forte dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute su tutta la strategia sanitaria (in questa fare in particolare per i test seriologici) e il ruolo non derogabile dell’Agenzia per il farmaco (Aifa) sui medicinali,

Task force “Data drive”: con ben 74 membri, è stata istituita dalla ministra dell’Innovazione, Paola Pisano. Il compito principale, semplificando, è trovare la “app” di controllo del contagio. Anche in questo caso, però, l’ultima parola spetta al governo ed è probabile che ci sia anche un passaggio parlamentare, date le implicazioni sulla privacy.

Task force scuola e task force “didattica a distanza”: in ordine cronologico, è stata istituita dalla ministra Azzolina prima quella sulla didattica a distanza (fine febbraio), nell’ipotesi che questa potesse essere la modalità standard per concludere l’anno scolastico. La Dad però sta dando risultati contrastanti. Motivo per cui nuovo obiettivo è la certezza della riapertura a settembre in sicurezza. Per questo motivo, proprio ieri, la ministra ha annunciata una ulteriore task force con vista settembre.

Task force ““Donne per un nuovo Rinascimento”, con 13 componenti e istituita dalla ministra alle Pari opportunità Elena Bonetti. Si è riunita ieri la prima volta presieduta da Fabiola Gianotti.

Commissioni regionali: vari ed eterogenee, ogni governatore sta facendo la sua “squadra” per la fase 2

COSA ACCADRÀ ENTRO IL 3 MAGGIO

Tutte le disposizioni ora in vigore sono state emanate tramite vari Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri). Il 3 maggio “scadono” tutte le restrizioni. Prima di questa data, un nuovo Dpcm indicherà quali restrizioni restano in vigore e quali invece decadono. E indicherà le modalità per le riaperture parziali e graduali delle attività produttive.

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