venerdì 19 settembre 2014
Il Consiglio dei ministri ha esaminato il decreto legislativo sulla semplificazione fiscale. Per il via libera definitivo servirà un terzo passaggio. Il provvedimento interessa «circa 30 milioni di contribuenti» tra lavoratori dipendenti e pensionati.
Governo: ok al 730 precompilato
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Via libera del governo al decreto legislativo sulla dichiarazione precompilata dei redditi, il primo provvedimento attuativo della delega fiscale.Il decreto era stato già esaminato dal Consiglio dei ministri del 20 giugno. L'esame odierno segnala modifiche al testo. Per il via libera definitivo servirà un terzo passaggio, una volta acquisiti i pareri delle commissioni parlamentari competenti.La dichiarazione precompilata, ribadisce Palazzo Chigi, interessa "circa 30 milioni di contribuenti" tra lavoratori dipendenti e pensionati."A partire dalla dichiarazione dei redditi da presentare nel 2016, relativa all'anno d'imposta 2015, l'implementazione delle informazioni preliminarmente acquisite dall'Agenzia delle Entrate con i dati del sistema Tessera Sanitaria consentirà di inserire nella dichiarazione i dati relativi alle spese mediche, di assistenza specifica e delle spese sanitarie che danno diritto a deduzioni dal reddito o detrazioni d'imposta", si legge nella nota di Chigi.Il decreto prevede che entro il 15 aprile di ciascun anno la dichiarazione precompilata venga resa disponibile in via telematica al contribuente, che può accettarla oppure modificarla."Nel decreto approvato oggi nel secondo passaggio preliminare (deve tornare ora alle Camere) si stabilisce un principio importante: nel rapporto con il fisco ognuno è responsabile di ciò che paga o non paga". Così il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi in una nota. "Viene, infatti, abolita - spiega - la responsabilità solidale del committente con appaltatori e subappaltatori in relazione agli obblighi fiscali che questi si sono assunti. "In altre parole - aggiunge Lupi - se un sub-appaltatore non versa le ritenute Irpef dei dipendenti, la ditta appaltatrice non può essere chiamata a rispondere in solido di questa mancanza. Mi sembra giusto che il rischio di impresa ognuno lo assuma per sé".
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