giovedì 2 ottobre 2014
Il siciliano Sebastiano Brunno (nella foto diffusa dalla polizia), condannato all’ergastolo per omicidio e reggente di una cosca, sarà presto estradato in Italia.
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Si è conclusa la latitanza all’estero del boss di Cosa nostra Sebastiano Brunno. Dopo aver individuato il suo buen retiro nell’isola di Malta, gli investigatori del Servizio centrale operativo della Polizia e della squadra mobile di Catania gli hanno messo le manette ai polsi questa mattina. Ricercato dal 2009 e inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi stilato dal Ministero dell’Interno, il 56enne Brunno è ritenuto l'attuale "reggente" della cosca Nardo, egemone nell'entroterra della Sicilia orientale: «È una personalità di spessore della criminalità organizzata – spiega il direttore dello Sco, Raffaele Grassi – ed è stato fra i fautori di un pericoloso “cartello” tra la cosca Nardo e quella dei Santapaola catanesi». Nelle prossime ore, appena saranno conclusi gli adempimenti giudiziari, Brunno verrà estradato in Italia, dove deve scontare una pena definitiva all'ergastolo per i reati di associazione di tipo mafioso e omicidio. Vent’anni fa, ricordano gli investigatori, fu tra i protagonisti di una sanguinosa faida di mafia. La condanna all’ergastolo è relativa all’omicidio di Nicolò Agnello, ucciso l’11 aprile del 1992: la vittima aveva 44 anni e venne assassinata a colpi di fucile lungo la strada provinciale tra Lentini e Scordia.
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