martedì 22 ottobre 2013
​Accolto il ricorso dell'erede del patron della compagnia aerea Itavia proprietaria del Dc9. Andranno nuovamente a giudizio i ministeri della Difesa e dei Trasporti.
COSA SUCCESSE Quell'aereo precipitato in mare con 81 vittime
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La tesi "del missile sparato da aereo ignoto", quale causa dell'abbattimento del Dc9 Itavia caduto al largo di Ustica il 27 giugno 1980, risulta "oramai consacrata" anche "nella giurisprudenza" della Cassazione. Lo sottolinea la stessa Suprema corte accogliendo il ricorso dell'erede del patron della compagnia aerea Itavia.Ad avviso dei supremi giudici, comunque, dal momento che è accertato il depistaggio delle indagini da parte di ufficiali dell'Aeronautica diventa anche "irrilevante ricercare la causa effettiva del disastro", e questo "nonostante la tesi del missile sparato da aereo ignoto, la cui presenza sulla rotta del velivolo Itavia non era stata impedita dai ministeri della Difesa e dei Trasporti, risulti ormai consacrata pure nella giurisprudenza di questa Corte". Ora i due Ministeri torneranno sotto processo.
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