sabato 3 ottobre 2020
l gup ha deciso un approfondimento di indagini. Convocati anche Di Maio, Lamorgese, Trenta e Toninelli. Salvini: «Contento di sentire che non ho fatto le cose da solo»
Udienza aggiornata al 20 novembre per sentire Conte. Lui: dirò tutto

Reuters

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Anche il premier Conte, il ministro (all’epoca degli Esteri Luigi Di Maio) e l’attuale responsabile del Viminale Lamorgese saranno ascoltati in tribunale. «Sono assolutamente soddisfatto di aver sentito da parte di un giudice che quello che si è fatto non l’ho fatto da solo. Era parte di una procedura», le parole con cui il leader della Lega Matteo Salvini commenta la decisione del gup di Catania Nunzio Sartipietro, nell'ambito del procedimento sulla Gregoretti, di disporre un'ulteriore attività istruttoria che prevede appunto, tra l'altro, l'audizione del premier Conte e dei ministri Lamorgese, Di Maio e degli ex ministri Trenta e Toninelli. Così il premier, Di Maio e Toninelli saranno ascoltati il 20 novembre, mentre Lamorgese, Trenta e l’ambasciatore italiano in Europa Maurizio Massari saranno uditi il 4 dicembre. Subito la replica del premier alla convocazione del gup di Catania: «Riferirò tutte le circostanze di cui sono a conoscenza, in piena trasparenza come ho sempre fatto e come sempre farò»

Inoltre l'ordinanza dispone l'acquisizione di tutto il nuovo consistente materiale probatorio su diversi altri sbarchi in cui i migranti sono stati trattenuti e sulle eventuali responsabilità di governo. Dunque è stata in sostanza accolta la linea dell’avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno, che ha chiesto un approfondimento probatorio da parte del giudice al fine di accertare se le procedure di sbarco indicate nel capo di imputazione sono tutt'ora seguite dal governo Conte 2, anche procedendo all’audizione dell’attuale ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. E dunque che la decisione dell’allora numero uno degli Interni Matteo Salvini era perciò una decisione condivisa nel rispetto delle procedure. Come previsto, la Procura di Catania ha nuovamente richiesto, come aveva fatto nella prima fase del procedimento, il "non luogo a procedere" e quindi il proscioglimento per Salvini.

La vicenda

Tutto inizi nel luglio 2019 quando la nave della marina militare italiana “Gregoretti” soccorre nel Mediterraneo 116 persone, ma resta ferma per giorni nel porto siciliano di Augusta a causa del divieto di sbarco imposto dall’allora ministro dell’Interno. Con il passare dei giorni (la nave venne autorizzata allo sbarco dopo quattro giorni) le condizioni dei migranti peggiorano e per questo il ministro viene indagato per sequestro di persona, il Tribunale dei ministri ha chiesto perciò l’autorizzazione a procedere (come avvenne anche per il caso simile della Diciotti per cui però il Senato negò l’autorizzazione grazie ai voti del M5s, allora alleati di governo di Salvini), ma in questo caso palazzo Madama ha detto sì.

Lo sfogo di Salvini

Al termine della mattinata in tribunale, il leader della Lega ha raggiunto la piazza che il centrodestra ha organizzato in sua difesa nella città etnea. E qui ha sottolineato innanzitutto che non considera quello sul caso Gregoretti un processo politico. Poi prosegue: «Vediamo cosa diranno i ministri chiamati dal giudice, io non li ho citati, perché non credo ci sia stata nessuna colpa». Il leader della Lega Matteo Salvini, spiega di essersi rifiutato di dire “sono colpevoli anche loro”, riferendosi a Conte, Toninelli, Di Maio e Trenta. Anche perché la sua tesi è che sono innocenti anche loro. «Avrei potuto dire il contrario per spirito di vendetta, ma invece io spero che vengano qua per mezz’ora e poi si occupino di altro».

Su questo punto la sua legale, Giulia Bongiorno (in sedia a rotelle per un incidente avvenuto in mattinata in tribunale dove si è staccato del marmo finendo sul piede del legale, per cui il ministro Bonafede ha disposto accertamenti) sottolinea che non era stato deciso di sentire anche il premier Conte, ma solo il ministro Lamorgese per confermare che la procedura del governo Conte 1 è la stessa del Conte 2. «Era l’unico teste chiesto – continua l’avvocato - Non tiriamo in ballo Conte, Salvini non ha voluto farlo; perché per noi è legittimo quello che dice Conte e non ci interessa chiamarlo in correità». Inoltre ricorda di aver ribadito in aula che «la procedura seguita per il caso Gregoretti non era iniziativa estemporanea di Salvini che voleva sequestrare le persone ma la scelta di attendere, prima di far sbarcare i migranti, nell’ambito di una procedura così come prevista nel contratto di governo e dal Consiglio europeo del 2018».

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