martedì 16 gennaio 2018
Si è concluso con un’assoluzione con formula piena la vicenda giudiziaria che aveva visto l'inviata Lucia Bellaspiga sul banco degli imputati, e di conseguenza il direttore di questo giornale.
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«Il giudice della VI Sezione penale assolve Bellaspiga Lucia per non aver commesso il fatto e Tarquinio Marco perché il fatto non sussiste». Si è concluso con un’assoluzione con formula piena la vicenda giudiziaria che aveva visto la nostra inviata Lucia Bellaspiga sul banco degli imputati, e di conseguenza il direttore di questo giornale, per due articoli scritti sulla conduttrice televisiva Alda D’Eusanio, che aveva intentato la causa.

D’Eusanio infatti considerava infondate e offensive la parole scritte in un articolo del 6 novembre 2013 intitolato La vita non va in diretta, la Rai chieda scusa, sottotitolo Alda D’Eusanio attacca Max Tresoldi: «La tua non è vita». Intervento choc contro la disabilità, oltre a un box accanto intitolato Quando era il simbolo della TV trash, che riassumeva alcuni degli episodi più discutibili. I giudici hanno ascoltato numerosi testimoni, per sentenziare infine che 'Avvenire' ha «esercitato legittimamente il suo diritto di critica giornalistica» e nulla ha inventato. (M.P.)

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