sabato 18 dicembre 2010
Il capo dei centristi invita il premier a «passare ai fatti». Il confronto è aperto. Il ministro Sacconi: dirimenti i temi antropologici. Giovanardi: il piano nazionale per la famiglia verrà approvato presto dal governo.
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La presentazione della propo­sta di legge per la creazione di un garante dei diritti della fa­miglia fornisce l’occasione a Pier Ferdinando Casini di enunciare una premessa politica di ampio respiro, che apre un dibattito e suscita ri­sposte anche nelle fila del governo. «Le alleanze politiche si creano su questioni importanti, il tema dei va­lori è fondamentale», afferma il lea­der dell’Udc presentando il proget­to di articolato, insieme a Rocco But­tiglione, Paola Binetti e Luisa Santo­lini. «La difesa della vita per esem­pio è uno di quei grandi capitoli che per noi cattolici sono valori indi­sponibili. Ma sono valori trasversa­li a tutte le forze in campo», spiega l’ex presidente della Camera, pur sottolineando che sua intenzione non è «rialzare lo steccato delle di­visioni tra credenti e non credenti». La sollecitazione è che «su questi va­lori » ci sia «un voto unitario di tutti in cattolici in Parlamento». Ma una sfida particolare è lanciata al Pdl. «Vogliamo che si passi dall’esibizio­ne alla realizzazione dei valori», ar­gomenta Casini, definendo «condi­visibili » le conclusioni della recente Conferenza nazionale della famiglia, organizzata a Milano dal governo. «Non ci piace quando il tema della famiglia viene usato strumental­mente », mette comunque in chiaro il leader dell’Udc. Anche la Binetti chiama in causa «soprattutto» il go­verno, invitandolo ad uscire dalla politica degli spot. La contrarietà del partito ad una «fine traumatica del­la legislatura» è dimostrata, eviden­zia Buttiglione dalla proposta di leg­ge presentata. Sono indicazioni che sollecitano ri­sposte nelle fila del governo, anche perché il sottosegretario Giovanar­di annuncia che tutto il piano che è uscito dalla Conferenza della fami­glia sarà approvato dall’Osservato­rio competente e dal Consiglio dei ministri.«I temi antropologici sono alla base di ogni progetto politico e non ne costituiscono quindi una va­riabile laterale», puntualizza il mi­nistro del Welfare, Maurizio Sacco­ni concordando con la Binetti nel li­mitare «il riconoscimento pubblico» solo «all’unione tra un uomo e una don­na in quanto natu­ralmente predispo­sta alla procreazio­ne ». Per il ministro «il comune sentire su questi temi», e quanto affermato dalla Costituzione, «è inesorabilmente dirimente per il definirsi di alleanze e coalizioni di governo». E il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri cita alla lettera l’incipit di Casini sulle «alleanze» e sui «valori indisponibili». E cita il «consenso pressoché unanime» che l’agenda bioetica del governo ha tro­vato non solo nella maggioranza di governo «ma anche nelle forze di op­posizione».Gasparri rilancia invi­tando a concludere l’iter del fine vi­ta alla Camera, esprimendo la preoccupazione che «forse Casini troverà qualche resistenza all’inter­no dell’ipotetico terzo polo». In o­gni modo il con­fronto è auspicato con convergenze che non rispondano soltanto ad una geo­metria politico-par­lamentare. Intanto la proposta del garante della fa­miglia riceve il sì «pieno» della pie­diellina, Barbara Saltamartini. La Bi­netti, primo firmatario, ne spiega le finalità: «La famiglia deve tornare ad essere il soggetto sociale di riferi­mento per l’azione di governo». «Questo è il nostro modo di fare po­litica », specifica la Santolini, an­nunciando una proposta udc sul «fattore famiglia», il progetto di rifor­ma fiscale del Forum.
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