lunedì 6 dicembre 2010
Vasta operazione della polizia di Stato in collaborazione con le Squadre mobili di Arezzo, Napoli e Pordenone in diverse regioni italiane. I provvedimenti riguardano numerosi soggetti ritenuti, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti del tipo cocaina, hascisc e di sintesi chimica, detenzione e porto di armi da sparo comuni, da guerra, automatiche e clandestine. A proteggere l'abitazione, anche un grande pitone bianco.
COMMENTA E CONDIVIDI
Vasta operazione in corso della polizia di Stato di Caserta in collaborazione con le Squadre mobili di Arezzo, Napoli e Pordenone in diverse regioni italiane. I provvedimenti riguardano numerosi soggetti ritenuti, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti del tipo cocaina, hascisc e di sintesi chimica, detenzione e porto di armi da sparo comuni, da guerra, automatiche e clandestine.Nel corso dell'operazione la polizia ha arrestato 25 persone che, dopo essersi procurate ingenti quantitativi di cocaina, prevalentemente sul mercato napoletano, nascondevano la droga a Caserta. L'associazione criminale aveva impiantato la base logistica in un appartamento in Via Galatina a Caserta, dove venivano accolti gli acquirenti, scelti secondo criteri di affidabilità nei pagamenti e di riservatezza, i quali, per scongiurare il controllo e il sequestro da parte delle forze dell'ordine, consumavano sul posto le dosi.  A proteggere l'abitazione, anche un grande pitone bianco che gli investigatori hanno dovuto fronteggiare nell'istallare le microspie, e dal quale l'operazione ha preso il nome. L'organizzazione si procurava le armi attraverso contatti con la criminalità organizzata napoletana e disponeva anche di un armiere fidato che, oltre a rifornire di armi il gruppo, aveva realizzato nella sua abitazione un vero e proprio laboratorio dove queste venivano modificate, per favorirne l'occultamento o aumentarne la potenzialità.Gli investigatori hanno accertato che gli appartenenti alla rete criminale erano in grado di guadagnare oltre 15 mila euro netti al mese.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: