sabato 25 aprile 2020
Misure allo studio per il "decreto aprile": c'è pure il blocco al pignoramento degli stipendi. Intoppi sul reddito d'emergenza: servono più fondi
Cartelle esattoriali

Cartelle esattoriali - Ansa

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E' solo un'idea per ora, ma accreditata, in vista del "decreto aprile" da varare la prossima settimana: un nuovo rinvio di atti e cartelle fiscali, almeno fino a settembre. E pure una sospensione, temporanea, dei pignoramenti di stipendi e pensioni, per lasciare qualche soldo in più in tasca alle famiglie. Anche il Fisco farà parte del nuovo decreto, per il quale il governo ha chiesto al Parlamento un extra-deficit fino a 55 miliardi, necessari per attutire i danni economici del Coronavirus. Male che vada, l'alt alle cartelle potrebbe prendere la forma di una modifica da introdurre come emendamento al decreto Imprese, già all’esame del Parlamento. L’ipotesi di una proroga ulteriore per la sospensione degli atti di accertamento, ora bloccati fino al 31 maggio, era stata nei giorni scorsi al centro di un caso: senza proroghe, aveva spiegato il direttore dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, Ernesto Maria Ruffini, sono pronti a ripartire 8,5 milioni di documenti e avvisi, proprio nel bel mezzo dell'emergenza da Covid-19.
Serviranno, come ha ribadito di nuovo il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, non solo al rinnovo di tutti gli ammortizzatori già previsti con l’approvato decreto Cura Italia, ma anche per nuovi aiuti, da quelli specifici per colf e badanti al Reddito di emergenza (Rem) per chi finora è rimasto "scoperto". L’Inps si è già candidata alla gestione anche del Rem che, secondo il presidente Pasquale Tridico, potrebbe interessare un milione di famiglie: la guida dell’istituto tratteggia un beneficio «temporaneo, per 2-3 mesi, per dare sostegno a quelle famiglie che non hanno accesso al Reddito di cittadinanza» perché superano i limiti Isee (cioè 9.360 euro) che andrebbero portati a 15mila euro, a patto che non si ricevano altri sussidi. Ancora non è deciso l’importo finale: dovrebbe aggirarsi sui 5-600 euro al mese, per un costo fra 1,5 e 1,8 miliardi. Ma al momento le cifre sul tavolo sarebbero inferiori, attorno al miliardo. E anche la gestione all’Inps sarebbe in discussione nella maggioranza, con gli altri partiti, a partire da Italia Viva, che preferirebbero affidare il sussidio ai Comuni, che meglio conoscono le difficoltà dei propri cittadini e già erogano, ad esempio, i buoni per fare la spesa.
Il "pacchetto lavoro" sarà comunque uno dei più consistenti del nuovo decreto, con circa 24 miliardi, suddivisi tra Cig e cassa in deroga per altre settimane (circa 13 miliardi), bonus per gli autonomi per altri due mesi e aumentato a 800 euro (altri 7 miliardi), 1,3 miliardi per colf e badanti e per la Naspi e mezzo miliardo per rinnovare il bonus baby-sitter da 600 euro e i congedi speciali retribuiti al 50% per i genitori con i figli a casa, anche se lo schema potrebbe essere leggermente rivisto rispetto ai 15 giorni del primo decreto.
Il pacchetto fiscale al momento "quota" circa 650 milioni e va dalla sospensione dei pignoramenti, all’aumento fino a 1 milione del limite alle compensazioni dei crediti fiscali, alla sospensione per tutto il 2020 di quelle tra crediti fiscali e cartelle. Le norme sono però tutte ancora allo studio e una decisione sarà presa all’inizio della prossima settimana, quando si dovrebbe replicare l’incontro dei capigruppo di maggioranza con il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che ha promesso condivisione per la preparazione del decreto. Alle richieste del Parlamento si aggiungono quelle dei ministeri, a partire dalla Cultura che sta preparando un mix di misure a sostegno del turismo (uno dei settori più martoriati), inclusa anche la conferma della proroga al 2033 delle concessioni per le spiagge. C’è poi il ministero delle Infrastrutture che chiede risorse per incentivare l’acquisto di bici e monopattini per decongestionare i mezzi pubblici nella "Fase 2", mentre il ministro della Famiglia, Elena Bonetti, continua a insistere per l’assegno per i figli e per avere più fondi (finora si è parlato di 30 milioni) per attrezzare in sicurezza i centri estivi dove accogliere bambini e ragazzi e permettere ai genitori di rientrare al lavoro.

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