mercoledì 24 agosto 2016
Terremoto in Centro Italia, Caritas in prima linea
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«La grande rete della solidarietà Caritas è scattata prestissimo, qualche minuto dopo le 3,30. In pochissimo tempo ho raccolto le informazioni dei nostri responsabili locali, ho chiamato i vescovi delle diocesi coinvolte e ho fatto partire la macchina degli aiuti». Da quasi otto ore don Andrea La Regina, responsabile del coordinamento per l’emergenza terremoto della Caritas nazionale, è sul ponte di comando. «In queste prime ore il compito della Caritas è di assistenza spirituale e materiale. Siamo vicini ai familiari delle vittime e ai feriti nella preghiera, assistiamo tutta la popolazione per i primi aiuti materiali in pieno accordo con la Protezione civile». Il valore aggiunto rappresentato dalla capillare struttura Caritas si concretizza nella possibilità di attivare risorse e interventi anche nelle zone più remote e disagiate, nelle frazioni difficili da raggiungere. «Abbiamo a cuore soprattutto le situazioni di fragilità, i disabili, gli anziani, le persone sole. Possiamo dire che già in queste prime ore – riprende don La Regina - siamo riusciti a raggiungere un numero considerevole di comunità. Le comunicazioni che mi giungono dai nostri responsabili territoriali sembrano confortanti. La nostra rete si è attivata in tempi rapidissimi. Stiamo monitorando i bisogni immediati per poi convogliare gli aiuti nelle zone da cui ci provengono le richieste. Purtroppo la zona colpita è vastissima, anche se le tre diocesi da cui ci proviene il maggior numero di appelli sono Rieti, Ascoli Piceno e Fermo. Stiamo cercando di provvedere alle necessità di tutti e, proprio per questo vorrei lanciare un appello. E’ assolutamente necessario che i movimenti delle persone nelle zone colpite siano limitati al minimo necessario. Fondamentale il coordinamento con la Protezione civile». Alla Caritas nazionale stanno arrivando in queste ore le offerte di aiuto di altre Caritas internazionali. Dalla Germania, dalla Francia, dal Belgio, dall’Austria le strutture territoriali si sono dette pronte a muoversi in tempi brevissimi per inviare in Italia uomini e mezzi. «E’ il grande abbraccio della Caritas che in tutto il mondo mostra il volto buono della fraternità e della vicinanza cristiana», conclude il responsabile del coordinamento nazionale della Caritas italiana.COME AIUTARELe Caritas locali: Rieti L’impegno delle Caritas locali è stato immediato. Non solo le strutture delle diocesi direttamente coinvolte della tragedia, ma anche quelle delle comunità vicine, tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, si sono mosse senza alcun indugio. E offerte di aiuti, solidarietà, concreta vicinanza sono arrivate già nella notte da tante Caritas in tutta Italia. «Mi hanno subito chiamato da Genova, da Rapallo, da Modena, da tante città del Lazio e del Sud Italia», racconta don Benedetto Falcetti, responsabile diocesano della Caritas di Rieti: «La situazione è pesantissima. Abbiamo bisogno di tutto. Già in queste ore abbiamo fatto giungere acqua e viveri nei centri più colpiti. Ora, in accordo con la Protezione civile, stiamo inviando indumenti per bambini e medicinali, soprattutto disinfettanti». Operatori locali e volontari si sono mossi con assoluta tempestività. E le indicazioni dei soccorritori che stanno ultimando il giro delle aree coinvolte servono per modulare l’invio dei soccorsi. «L’acqua è sicuramente il genere abbiamo più bisogno, ma con le vittime che crescono di ora in ora dobbiamo pensare anche alla pietà per i defunti, e quindi a tutto quanto serve concretamente per ricomporre e collocare degnamente le salme. Nelle emergenze purtroppo anche questo è un aspetto che non si può dimenticare». Chi volesse inviare aiuti può mettersi in contatto con la Caritas diocesana di Rieti, telefonando allo 0746.270611.La Caritas delle Marche Impegno totale al fianco delle popolazione colpite anche per le Caritas delle Marche, e in particolare di Ascoli Piceno, tra le comunità più flagellate dal sisma. Nella notte il vescovo Giovanni D’Ercole e il direttore della Caritas diocesana, don Alessio Cavezzi, hanno raggiunto le comunità da cui giungevano le notizie più allarmanti e si sono prodigati per dare sostegno, aiuti, incoraggiamenti. In questo momento sono con la gente di Pescara del Tronto. «La nostra delegazione regionale – spiega il responsabile Andrea Piscopo – si è attivata in tempo reale. La situazione è in costante evoluzione. L’emergenza ci impone di modulare gli aiuti in modo saggio, senza creare confusione e senza sovrapposizioni. Per questo abbiamo ringraziato le tante realtà della Chiesa italiana che si sono dette subito disponibili per inviarci volontari e aiuti, ma abbiamo chiesto loro di fermarsi un momento. Prima c’è bisogno di capire quali sono le situazioni che richiedono interventi immediati. In questo momento la presenza di volontari senza coordinamento sarebbe più di intralcio che di aiuto». Le Caritas dell'Umbria Anche le Caritas dell’Umbria si sono mosse con assoluta tempestività, a cominciare da quella di Spoleto-Norcia, la più vicina alla zona del terremoto. «Già intorno alle quattro di questa notte – racconta il responsabile della Caritas diocesana, Giorgio Palucco – il nostro arcivescovo Renato Boccardo insieme al parroco di Norcia don Marco Ruffini, ha fatto un ampio giro di ricognizione. Tanti i danni agli edifici e alle strutture, ma per il momento non abbiamo notizie né di vittime né di feriti. Le strutture delle nostre Caritas, subito attivate, rimangono naturalmente a disposizione per supportare l’impegno delle vicine comunità di Lazio e Marche».
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