venerdì 22 maggio 2020
Un punto di ascolto per superare le difficoltà dopo mesi d’isolamento forzato, ritrovare fiducia nelle proprie risorse personali e, nel caso, a chiedere aiuto ai servizi specialistici
Un volontario a casa di un'anziana

Un volontario a casa di un'anziana - Foto generica d'archivio

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Caritas Ambrosiana lancia uno sportello di ascolto telefonico rivolto alle persone anziane rimaste isolate a causa dell’emergenza Covid e che faticano o a recuperare le loro relazioni sociali.

Il «telefono d’argento» della Caritas sarà attivo da lunedì a venerdì dalle ore 15.30 alle ore 17.30, al numero 02.76037700.
«Volontari, formati in questi mesi, aiuteranno chi vorrà utilizzare questo servizio gratuito a mettere a fuoco il trauma che ha subito in questi mesi d’isolamento forzato, a ritrovare fiducia nelle proprie risorse personali e, nel caso, a chiedere aiuto ai servizi specialistici», spiega Caritas.

L’iniziativa, concepita per accompagnare gli anziani nella gestione di questa nuova fase di uscita dalla quarantena, sarà avviata in forma sperimentale dalla prossima settimana fino alla fine di giugno e potrà assumere un assetto più definitivo, dopo un’analisi dei bisogni registrati in queste prime settimane a Milano e non solo.

L’iniziativa punta ad aiutare le persone che sono state tra le più colpite dalla pandemia e che si sono trovate ad affrontare situazioni pesanti e totalmente inattese. «Gli anziani – Franca Carminati, responsabile area Anziani di Caritas Ambrosiana – sono stati non solo le principali vittime della malattia, anche tra le varie fasce di età quella che ha sofferto più duramente le misure preventive di distanziamento fisico cui è stata sottoposta la popolazione per fermare il contagio».

Dopo mesi d’isolamento domiciliare, molti hanno sviluppato ansie e paure. «Ancora oggi –aggiunge ancora Carminati – non possono riabbracciare in alcuni casi figli e nipoti. C’è chi ha subito la perdita di un parente, di un amico, di un vicino di casa. Chi addirittura quella della propria moglie o marito. Questo carico di sofferenze rende difficile riprendere la vita di prima. I nostri volontari potranno aiutarli a riflettere su loro stessi, a capire quello che è accaduto e accompagnarli in questa nuova fase, orientandoli anche verso chi può assisterli sotto diversi punti di vista».

Come la Fase uno, insomma, anche la Fase due della pandemia non è uguale per tutti. «Tra chi non è ripartito – interviene Luciano Gualzetti direttore della Caritas Ambrosiana – ci sono gli anziani soli, gravati dal peso dei lutti, disorientati da tante informazioni contraddittorie e incapaci di adattarsi alla nuova normalità creata dal Coronavirus. Insieme alla consegna dei pasti, le tante forme di assistenza domiciliare che stiamo garantendo nei territori e nei quartieri più difficili, con questo servizio vogliamo rispondere al loro bisogno di ascolto e orientamento e aiutarli così ad affrontare una situazione inedita che mette in crisi i più deboli».

Nel frattempo proseguono gli altri servizi rivolti agli anziani. Per esempio, alla Case Bianche nel quartiere Forlanini, l’assistenza domiciliare ha sostituito l’attività del centro anziani chiuso per le norme anti-Covid. I volontari della Caritas visitano quotidianamente gli anziani e li assistono nello svolgimento di piccoli esercizi mnemonici, messi a punto da medici geriatri, utili a tenere in esercizio la mente e ad affrontare meglio anche la situazione di isolamento che l’epidemia ha creato. Nei quartieri periferici anche la consegna della spesa e dei farmaci, svolta da volontari, è un’altra occasione per stabilire un contatto con chi soffre la solitudine.

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