mercoledì 12 marzo 2014
​Crescono anche i malati mentali. L'allarme lanciato dalla Socetà italiana di psichiatria, mentre si discute del superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari.
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L'emergenza carceri non è solo legato al sovraffollamento, ma anche al numero dei suicidi e all'aumento dei malati psichiatrici nelle strutture dedicate, che dovranno essere superate. Picco dei suicidi Nei primi mesi del 2014 è stato «raggiunto un nuovo picco di suicidi nelle carceri italiane: il 40% di tutti i decessi in carcere è infatti rappresentato da suicidi». A dare l'allarme è stato il presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), Claudio Mencacci. Mencacci ha sottolineato che nel 2013 la quota di suicidi era stata pari al 30%, contro il 40% del 2012 ed oltre il 40% del 2009. «Nonostante una aumentata umanizzazione nelle carceri - ha detto durante una conferenza stampa alla Camera sulla questione del superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) - resta dunque ancora grave il problema dei suicidi. Per questo i fondi, che ci sono, devono essere maggiormente utilizzati per l'assistenza nelle carceri e sul territorio, e non solo per la realizzazione delle strutture residenziali che andranno a sostituire gli Ospedali psichiatrici giudiziari». Un'altra priorità, proprio per prevenire il fenomeno dei suicidi tra i detenuti, ha rilevato il presidente eletto Sip, Emilio Sacchetti, è inoltre quella di attuare «un percorso di screening suicidario di prevenzione su tutti coloro che entrano in carcere e non solo su chi presenta disturbi psichici». Malati di mente in aumento Gli psichiatri hanno inoltre evidenziato come, nonostante il previsto percorso che porterà alla chiusura degli Opg, i detenuti inviati in tali strutture siano aumentati, passando dai circa 850 nel 2011 ai circa 1.000 attuali. Il 16% dei detenuti nelle carceri italiane soffre di disturbi psichici gravi, una quota che rappresenta circa 10 mila detenuti su un totale di 64 mila. Ha fatto sapere Mencacci. «Per quanto riguarda i disturbi psichici gravi - ha sottolineato - la situazione nelle nostre carceri è drammatica». In particolare, ha spiegato il presidente Sip, «soffre di disturbi psicotici l'1-9% dei detenuti, di depressione il 10-15%, di disturbi di personalità il 35-45%». Il caso Lombardia Mencacci ha quindi citato l'esempio della Regione Lombardia, dove su 8.650 detenuti il 10,56, pari a 911 detenuti, è affetto da disturbi psichiatrici: «Questa - ha notato - è quindi la patologia più diffusa nelle carceri insieme all'uso di sostanze». Manca un censimento Ma nonostante tali numeri, ha inoltre rilevato Sacchetti, «non abbiamo ancora un censimento vero della presenza di soggetti con problemi psichiatrici nelle carceri e questo crea dei problemi al fine della pianificazione dell'assistenza». Formazione specifica degli psichiatri Altra questione, hanno denunciato gli psichiatri, è che nelle carceri lavorano di solito giovani psichiatri mentre sarebbero necessari specialisti con percorsi professionali più specifici. Il punto, ha commentato lo psichiatra Massimo Di Giannantonio dell'Università di Chieti, «è che non c'è una formazione specifica per gli psichiatri che operano in carcere».

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