sabato 20 maggio 2017
L'uomo guidava un furgone con targa bulgara. Aveva prelevato i "braccianti" dal ghetto di Borgo Mezzanone. Scoperto libro mastro con la contabilità dei lavoratori schiavizzati.
Arrestato in Puglia «caporale» del Mali: sfruttava connazionali
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Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro con impiego di operaio privo del permesso di soggiorno, nonché resistenza a pubblico ufficiale. Questi i reati a carico di un uomo originario del Mali, 49 anni, da dieci in Italia, fermato dai carabinieri della Compagnia di Foggia nell'ambito di un servizio anticaporalato nelle campagne di Manfredonia. L’uomo era alla guida di un Ford Transit con targa bulgara. Poco prima aveva fatto salire 13 stranieri di origine africana provenienti dalla baraccopoli abusiva sorta a ridosso del Centro accoglienza richiedenti asilo di Borgo Mezzanone, alcuni anche ospiti di quest'ultimo.

Alla vista dei carabinieri, il maliano ha tentato anche la fuga, colpendo con calci e pugni i militari, ma è stato immobilizzato. La perquisizione personale e del veicolo ha consentito di rinvenire gli appunti che proverebbero il reclutamento degli stranieri, con una minuziosa contabilità che associava cifre e nomi. Secondo gli inquirenti dietro ci sarebbe una organizzazione imprenditoriale criminale. I passeggeri erano per la maggior parte della stessa nazionalità dell'arrestato, e solo uno di loro è risultato irregolare sul territorio nazionale. Interrogati dai militari con l'ausilio di un interprete, alcuni hanno dichiarato di essere al primo giorno d'impiego, altri da diverse settimane, e comunque nessuno è stato in grado di specificare il nome del datore di lavoro, né il luogo dove prestavano la loro opera. Hanno anche ammesso di essere stati reclutati dal “caporale, che avrebbe fatto da intermediario con i proprietari dei terreni. Gli accordi prevedevano inoltre che, una volta percepita la paga, una parte avrebbero dovuto corrisponderla proprio al caporale e che la somma sarebbe stata stabilita in base a quanto incassato da ciascun bracciante. Il furgone era peraltro privo sia della copertura assicurativa che dei documenti di circolazione.

In Italia a oggi si contano circa 400mila "schiavi", vittime del aporalato: questi i numeri emersi in occasione della presentazione della campagna contro il caporalato 'Alla luce del solè lanciata da Napoli dal Movimento cristiano lavoratori (Mcl) e che attraverserà tutto il Mezzogiorno. «Il caporalato - ha detto Carlo Costalli, presidente nazionale di Mcl - è un fenomeno troppo grande e per troppo tempo sottovalutato, che è molto più diffuso di quanto si pensi e che coinvolge gli immigrati ma anche tantissimi italiani».

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