martedì 16 novembre 2010
Nel capoluogo campano in strada ci sono oltre 2900 tonnellate di materiale, con i cumuli che crescono di 50 tonnellate all'ora. A Palermo sono circa 1.200 le tonnellate di rifiuti che stazionano ancora nelle strade.
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La situazione resta drammatica a Napoli e Palermo per l'emergenza rifiuti e il Ministro per i Rapporti con le Regioni e presidente della Conferenza Unificata Raffaele Fitto ha messo la questione all'ordine del giorno nella riunione convocata per il prossimo 18 novembre. Nel capoluogo campano in strada ci sono oltre 2900 tonnellate di materiale, con i cumuli che crescono di 50 tonnellate all'ora. Il dato è stato riferito dall'assessore all'Igiene urbana Paolo Giacomelli, che ha partecipato a una riunione tecnico operativa in prefettura al termine della quale, ha raccontato, "il prefetto Andrea De Martino ha detto che informerà al più presto il governo che al momento non esistono soluzioni alla crisi dei rifiuti". A Palermo sono circa 1.200 le tonnellate di rifiuti che stazionano ancora nelle strade. L'Amia, l'azienda di igiene ambientale del comune, sta impiegando tutti i mezzi disponibili per il pieno recupero dell'attività e lo smaltimento dell'arretrato: il piano richiederà un paio di giorni, secondo i vertici della municipalizzata commissariata, per raggiungere la piena efficienza. In discarica i tre trituratori stanno funzionando; in aggiunta alla raccolta meccanizzata ordinaria, l'Amia sta intervenendo in via straordinaria con squadre e mezzi dedicati in siti particolarmente disagiati. La nuova fase  ell'emergenza rifiuti continua a essere contrassegnata - anche la scorsa notte - dagli incendi appiccati da cittadini esasperati a cassonetti e a vere e proprie mini-discariche. Secondo Gaetano Pecorella, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulle ecomafie che sta svolgendo delle audizioni a Napoli in merito alla crisi dei rifiuti, "È eccessivo parlare di rischioepidemia, ma la situazione è difficile". Per Pecorella, occorre individuare subito una soluzione che passi attraverso un progetto più ampio e che "preveda dei termovalorizzatori, perchè i rifiuti vanno riutilizzati". Il presidente della commissione sulle ecomafie annuncia che sarà ascoltato anche il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore, "perchè - dice - ci è giunta notizia di alcune rivelazioni da parte di nuovi collaboratori di giustizia in merito ad una possibile contiguità tra la criminalità organizzata e la gestione dei rifiuti".
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